martedì 23 dicembre 2008

Roma: parlano i cittadini che vivono nella strada dell'omicidio

Da IlMessaggero.it del 23.12.08 sezione approfondimenti cronaca di Roma


«In questa strada così silenziosa
non s’è sentito neanche un urlo»


ROMA (22 dicembre) - «Non mi sono accorto di nulla - racconta un ragazzo che abita in una delle palazzine di via Tito Livio, proprio davanti il concessionario dove è accaduta la tragedia - dopo tre ore si è scatenato l’inferno. Ambulanze, sirene della polizia, mi sono affacciato al balcone e non ho più capito nulla, quando però ho visto uscire in barella quelle due persone con tutto il viso insanguinato ho capito che era accaduto qualcosa di veramente grave». La strada, ai confini tra la Balduina e Monte Mario, è un lungo e tortuoso senso unico che arriva fino a viale Medaglie d’oro, case con giardini, alti palazzi tranquilli. Un quartiere residenziale. Pochissimi negozi: un centro shiatsu, e un parrucchiere proprio accanto all’autosalone dove è stato ucciso Massimiliano Patis e ridotto in fin di vita suo zio.
«Li vedevamo sempre - si sfoga Francesca, che vive a pochi metri dal concessionario - Persone tranquille, venivano la mattina intorno alle 10, uscivano all’ora di pranzo, e in genere chiudevano verso le otto di sera. E’ una cosa che mi sconvolge quello che è accaduto, perché questo vuol dire che ora non si può più stare tranquilli nemmeno in questa zona. Nessuno ha sentito nulla, eppure in questo punto della via i palazzi sono uno accanto all’altro, se ci fosse stata una lite furibonda si sarebbe sentito tutto, e invece solo il silenzio». Ieri, come accadeva spesso i due uomini all’ora di pranzo erano andati a fare uno spuntino poco distante dal loro negozio: «Sono venuti verso le 13.15 - racconta il titolare di una pizzeria su piazzale delle Medaglie d’Oro - a mangiare qualcosa, come accadeva spesso, sembravano tranquilli come al solito, mai a pensare che da lì a poco sarebbe successa una tragedia simile. Sono rimasto senza parole quando ho saputo quello che era successo».
Nel primissimo pomeriggio, in molti sono passati davanti al concessionario, senza accorgersi di nulla. «Ripensandoci, ho anche visto il cartello “torno subito”, ma non avevo notato nulla di anomalo, nemmeno le macchie di sangue di cui sento parlare - racconta Raffaele Spinnato, residente anche lui a pochi passi da dove è accaduta la tragedia - Pensare che è avvenuto un omicidio a due passi da te, con il coinvolgimento di persone che comunque conosci, produce sensazioni di timore». Gli abitanti ora hanno paura, e tanti sono gli interrogativi che si pongono. «Mi chiedo solo perché si arriva ad ammazzare in questo modo feroce - si chiede un’anziana signora - si è trattato di una rapina? Un regolamento di conti? Una lite per caso? Io abito da sola in questa strada, al primo piano, e quando sento fatti di questo genere non so a cosa pensare, sono tragedie troppo grosse che spaventano chiunque».

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