sabato 13 dicembre 2008

Risposte alle domande dei lettori

I miei lettori mi pongono alcune domande attra verso i commenti ai post. Rispondo con piacere e senso di responsabilità consapevole che la mia è soltanto una delle possibili risposte e non necessariamente sempre condivisa nel rispetto della pluralità delle opinioni libere in un Paese democratico.
Dopo questa doverosa premessa, ecco la risposta ad un primo quesito.
All'anonimo che mi chiede come mai sia possibile che non sia riesca a discutere o a litigare animatamente, senza evitare l'aggressività e la violenza, relativo al post sull'intervista al ferito della sparatoria di Torino, rispondo che la soglia di tolleranza alle frustrazioni, ai rifiuti è pericolosamente bassa nelle nuove generazioni, se confrontata con quella delle persone appartententi ad un classe d'età che ha sperimentato ad esempio una guerra, una grave crisi economica.
La spiegazione di questa fragilità nel controllare le proprie emozioni e l'aggressività in generale deriva, secondo studi condotti nel campo della psicologia dell'adolescenza, ma esternsibili ai giovani adulti, da una incompetenza emotiva. Nel libro "La competenza emotiva" di Ilaria Grazzani Gavazzeni si può trovare una esauriente spiegazione del costrutto della competenza emotiva. Con questo termine Carolyn Saarni (1999, 2000) definisce il concorso di più elementi come il senso di sè, il prorio senso morale, la propria storia evolutiva alla formazione della cosiddetta competenza emotiva. La Saarni afferma che componenti della competenza emotiva siano quelle abilità pratiche neceessarie per essere autoefficaci, in modo particolare nelle transazioni sociali che producono emozioni, essendo gli scambi interpersonali il luogo in cui il significato viene stabilito. Queste abilità dovrebbero essere acquisite a partire dalla prima infanzia e completate entro l'adolescenza se lo sviluppo è armonico, ma molti fattori possono impedire questo processo di maturazione indispensabile per una personalità equilibrata nel gestire le emozioni.
Fra le abilità che un adulto dovrebbe aver acquisito con competenza figurano:
a) la consapevolezza del proprio stato emotivo;
b) l'abilità di distinguere le emozioni degli altri;
c) l'abilità di usare il vocabolario delle emozioni;
d) la capacità di coinvolgimento empatico( vicinanza allo stato emotivo di un altra persona);
e) l'abilità di realizzare che stati emotivi interni non necessariamente trovano corrispondenza nell'espressione che possiamo vedere;
f) La capacità di far fronte alle emozioni che hanno una valenza negativa usando strategie di autoregolazione;

La capacità di far fronte alle emozioni di valenza negativa chiamata anche "coping" è secondo me l'abilità che più deve essere incrementata se vogliamo controllare l'aggressività. Questa abilità si apprende attraverso le esperienze di vita di relazione, in primis nella famiglia, con i genitori, in seguito nelle relazioni con i pari e gli insegnanti. Se da bambini non ci siamo mai confrontati con rifiuti o frustrazioni dei nostri desideri e delle nostre richieste, non possediamo l'abilità di gestire le emozioni negative che ne possono essere derivate, se i nostri genitori ci hanno sempre accontentato anche quando sarebbe stato necessario opporre un rifiuto, non ci hanno permesso la familiarizzazione con le frustazioni, per eccesso di affetto, e quindi non siamo allenati a gestire il nostro comportamento in queste situazioni.

Altro, il caso in cui un uomo adulto con esperienza di vita militare decide di impugnare l'arma per difendere da un pericolo di vita il proprio figlio. In un tale situazione ad altissimo stress, le azioni di risposta ad imminente pericolo bypassano la consapevolezza e la coscienza e diventano immediate, automatiche come meccanismo di difesa arcaico, ereditato evolutivamente perchè utile alla sopravvivenza della specie.
Vorrei conoscere le vostre opinioni e i vostri commenti

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