martedì 16 dicembre 2008

Strage Erba, Olindo e Rosa separati in carcere, altre fonti di informazione

Dal Corriere dellasera.it del 16.12.08

CONDANNATI ALL'ERGASTOLO IN PRIMO GRADO PER L'OMICIDIO DI 4 PERSONE

Strage di Erba: Olindo e Rosa via da Como, trasferiti in due carceri diversi
La decisione presa dall'amministrazione penitenziaria in contrasto con gli psicologi. Il legale: misura disumana


COMO - Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati all’ergastolo con isolamento diurno di tre anni per la strage di Erba, sono stati trasferiti dal carcere del Bassone di Como rispettivamente a quello di Piacenza e a quello di Vercelli. Lo ha confermato Luigi Pagano, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Lombardia. Il trasferimento è avvenuto in due diverse strutture nonostante nei giorni scorsi l’amministrazione penitenziaria stesse cercando una struttura con una sezione maschile e una femminile per ospitarli entrambi visto che la legge permette ai due coniugi di vedersi. In varie occasioni i Romano avevano chiesto infatti di non essere separati. Con dichiarazioni spontanee durante il processo avevano addirittura detto di avere sperato in una cella matrimoniale.

IL LEGALE - Il trasferimento in carceri diverse dei coniugi Romano è «un provvedimento assurdo» secondo uno dei loro legali, Fabio Schembri. «È un provvedimento assurdo e contrario al senso di umanità», ha detto Schembri il quale ha preannunciato un ricorso contro il provvedimento.


Da ilGiornale.it del 16.12.08

Erba, separati e trasferiti Olindo e Rosa Romano
dalla Redazione

Como - Sono stati trasferiti dal carcere di Como i coniugi Romano, condannati all’ergastolo per la strage di Erba. Olindo è stato, infatti, trasferito nel penitenziario di Piacenza, mentre Rosa in quello di Vercelli. La decisione - secondo quanto si è appreso - è stata presa dall’Amministrazione penitenziaria nonostante gli psicologi del carcere di Como avessero sconsigliato che Rosa e Olindo fossero divisi. "È un provvedimento assurdo e contrario al senso di umanità", ha detto il legale Fabio Schembri il quale ha preannunciato un ricorso contro il provvedimento.
Nessun trattamento di favore Il trasferimento di Rosa e Olindo in due carceri diverse è stato deciso dalla direzione generale detenuti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) guidata da Sebastiano Ardita. I coniugi Romano saranno sorvegliati a vista e avranno il massimo del sostegno psicologico ma - viene sottolineato in ambienti del Dap - seppure le relazioni di psicologi e educatori evidenziassero inclinazioni suicide, ciò non giustificava trattamenti di favore. Rosa e Olindo - viene inoltre assicurato - continueranno ad incontrarsi secondo quanto previsto dall’ordinamento penitenziario. Certo è che non potranno più vedersi una volta a settimana, come avveniva nel carcere di Como, ma circa una volta al mese. Seguendo le stesse regole che - aggiungono al Dap - sono valide per centinaia di coniugi detenuti in strutture penitenziarie differenti. Dopo la condanna di primo grado all’ergastolo per la strage di Erba, spettava al provveditorato regionale della Lombardia trasferire Rosa e Olindo in un alto carcere, così come chiesto dalla direzione della casa circondariale di Como, Ma non avendo evidentemente individuato nessuna struttura lombarda idonea ad ospitarli, il provveditore regionale, Luigi Pagano, ha investito del caso il Dap. Che oggi ha deciso di trasferire Rosa a Vercelli e Olindo a Piacenza.


da LaRepubblica.it

Strage di Erba, assassini divisi
Rosa e Olindo in due carceri diverse


ROMA - Carceri diversi per Olindo e Rosa Romano, i coniugi condannati all'ergastolo per la strage di Erba. Olindo verrà trasferito nel penitenziario di Piacenza e Rosa in quello di Vercelli. La decisione - secondo quanto si è appreso - è stata decisa dall'Amministrazione penitenziaria nonostante gli psicologi del carcere di Como avessero sconsigliato che Rosa e Olindo fossero divisi.

Secondo uno dei loro legali, l'avvocato Fabio Schembri, la scelta di separare i Romano è "un provvedimento assurdo e contrario al senso di umanità". Il difensore ha annunciato quindi l'intenzione di presentare ricorso contro il provvedimento.

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