martedì 2 dicembre 2008

Duplice omicidio di Mentana/5

Da IlMessaggero.it del 2 dicembre 2008
Mentana, uccide i genitori e chiama
il 113: «Venite a prendermi»


ROMA (2 dicembre) - Ha ucciso i genitori con una roncola e poi ha chiamato il 113. È successo ieri sera, intorno alle 23, in una abitazione di via delle Molette 169 a Mentana. Un 29enne, Valerio Ullasci, durante una lite, come testimoniato dai vicini di casa, ha ucciso il padre, Vincenzo di 59 anni, e la madre, Maria Spina di 61 colpendoli più volte. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato della squadra mobile della questura di Roma, diretta da Vittorio Rizzi, e i sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso dei due coniugi.

Il 29enne, che lavorava nella trattoria del padre, è stato arrestato per duplice omicidio. Ancora da chiarire i motivi del gesto dell'uomo, che per tutta la notte è stato ascoltato dagli inquirenti. A loro, sotto choc, ha confessato l'omicidio.

«Un omicidio spietato» hanno detto gli inquirenti. Valerio Ullasci, 29enne, ha prima ucciso il padre Vincenzo sorprendendolo alle spalle e colpendolo più volte con una roncola. Poi ha bloccato la madre, l'ha fatta inginocchiare e ha colpito anche lei in testa più volte fino ad ucciderla. Ancora tutte da chiarire le motivazioni del gesto.

La confessione. Davanti agli agenti il 29enne ha confessato il delitto ma non ha saputo dare spiegazioni: «Ha detto varie cose - spiegano gli investigatori - ma sembrano frutto di una coscienza alterata e su cui sono in corso indagini». I genitori erano titolari della taverna del Sarchiapone di via Crescenzio 30 a Mentana, dove il ragazzo lavorava come cameriere. Anni fa l'unica sorella era morta in seguito a una grave malattia.

«Si tratta di un'azione premeditata: prima ha colpito con il macete il padre, prendendolo alle spalle poi ha fatto mettere in ginocchio la madre e l'ha uccisa». Questo il racconto del capo della squadra Mobile di Roma, Vittorio Rizzi. L'autore del duplice omicidio si trova attualmente in carcere dopo l'interrogatorio avvenuto in nottata negli uffici della Questura.

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