domenica 7 dicembre 2008

Le indagini scientifiche: quale lavoro per accertare il reale svolgimento dei fatti

Il delitto Tulissi è soltanto uno degli ultimi casi in cui abbiamo visto all'opera i Ris di Parma che hanno effettuato le analisi sulle tracce e i reperti rinvenuti sulla scena del crimine. Il loro lavoro di accertamento scientifico dei fatti attraverso le analisi di laboratorio è stato spesso al centro di polemiche, di enfasi ed entusiasmi o di dubbi infondati o meno da parte dei media. L'unica certezza è che la loro presenza su di una scena del crimine accende l'attenzione dei professionisti delle notizie come pure del semplice cittadino, come se questi Carabinieri in tuta bianca, calzari, guanti e mascherina abbiano poteri quasi magici e che possano risolvere un caso nel tempo di una puntata di fiction.
Proprio le fiction sul tema, sia la serie "Ris, delitti imperfetti", che quella statunitense C.S.I. hanno contribuito a generare aspettattive poco realistiche, se non nei risultati, almeno nei tempi e nella estrema facilità con si risolve un caso. Il lavoro che permette di raggiungere una efficace e verosimile ricostruzione della dinamica dell'evento criminale richiede tempi necessari, studi rigorosi, verifiche dei dati ottenuti: il tempo della scienza non è il tempo della fiction.
A volte il lettore si domanda come mai Ris continuino a ritornare sulla stessa scena, e ingenuamente si risponde che forse hanno dimenticato qualcosa, non hanno fatto un buon lavoro: nulla di più falso. I sopralluoghi ripetuti servono a trovare risposte ad ipotesi sorte durante l'analisi delle tracce che suggeriscono ulteriori approfondimenti in una direzione piuttosto che in un'altra.
Non è conveniente continuare a descrivere, non potrei mai essere così efficace nella narrazione come chi, per professione, esercita da anni in questo ambito al massimo livello, ed è quindi al Comandante dei Ris di Parma, il Tenente Colonnello Luciano Garofano, che rimando idealmente le successive risposte, potrete trovarle leggendo i suoi libri.
Da "Delitti Imperfetti Atto I e II" sono stati tratti gli episodi della fiction italiana, i casi che più hanno sconvolto i cittadini, descritti con la spiegazione e illustrazione delle tecniche di indagini scientifiche che hanno permesso di risolvere i casi.
Un consiglio per la lettura: solo a piccole dosi sia per la crudezza del racconto che è purtroppo realtà, sia per assimilare le nozioni scientifiche, ma soprattutto per elaborare la sensazione di sgomento che ci assale come lettori quando realizziamo che stiamo leggendo di esseri umani e non di personaggi di fantasia, che hanno sofferto davvero per mano dei loro aguzzini, e che a volte il lavoro d'investigazione pur efficace non porta ad una completa espiazione della pena da parte del soggetto riconosciuto colpevole.

Per il lettore che abbia un interesse più profondo per questa tematica alcuni volumi possono essere utili: il primo è un manuale in uso nei college Usa per formare i futuri C.S.I.: R. Saferstein "Criminalistics an Introduction to Forensic Science" Prentice Hall,2006, sempre in lingua inglese il completo e interessante "The Forensic casebook" di Ngaire Genge, Random House Publishing, 2002.
Nella nostra lingua l'ultimo recente libro riguarda casi irrisolti della nostra storia dai Romani agli anni settanta, "Delitti e Misteri del passato" di L.Garofano ed al.Rizzoli,2008, con le nuove tecniche scientifiche a disposizione è stato possibile raggiungere una spiegazione per delitti del passato anche con la collaborazione di storici e antropologi forensi.
Si legge come un romanzo ma ha il valore aggiunto del gusto per la scoperta della verità come un'avventura affascinante che trascina pagina dopo pagina e coglie la soluzione come la vittoria di un lavoro d'equipe di esperti condivisa con il lettore, coinvolgendolo nella loro determinazione nella ricerca del più verosimile svolgimento dei fatti.

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