domenica 14 dicembre 2008

Giovane ucciso a Genova, fermato il presunto omicida

Dall'Agenzia Ansa.it del» 14.12.08 ore 20:07 approfondimenti
GIOVANE UCCISO A GENOVA: OMICIDA DI 17 ANNI CONFESSA

GENOVA - A soli 17 anni ha chiuso la bocca per sempre, con una sola coltellata al cuore, al rivale di 22 che gli aveva soffiato la fidanzatina di 15. Sia l'omicida, che e' stato fermato in poche ore dagli agenti della squadra mobile ed ha confessato, sia la vittima sono sudamericani, immigrati regolari e ben inseriti a Genova: il minorenne e' uno studente ecuadoriano, il morto Marcos Javier Camarena Jimenez, era di Santo Domingo, operaio attualmente disoccupato.

Scena del delitto, avvenuto alle 4 del mattino, il piazzale antistante la discoteca Estrella, vicino al terminal traghetti, frequentata da sudamericani. Nello stesso luogo un anno un analogo omicidio tra latinos: allora il locale si chiamava Nueva Chango ed era stato chiuso dal questore del motivi di ordine pubblico. Il ragazzo di 17 anni era roso dalla gelosia perche' una decina di giorni fa la fidanzatina di 15 l'aveva lasciato per Camarena, un giovanottone di 22 anni alto un metro e novanta e ben piazzato. I due si sono incontrati nella discoteca.

La ragazzina non c'era. Hanno cominciato a discutere e si sono dati appuntamento fuori. Una prima scazzottata ha visto soccombere il diciassettenne, che si e' allontanato per cercare un coltello. Il servizio di sicurezza in discoteca e' molto rigido e l'ingresso e' dotato di metal detector, proprio per evitare che nel locale vengano introdotte armi. I coltelli pero' vengono depositati in nascondigli sicuri nel piazzale, sotto le auto posteggiate o in qualche anfratto. Da uno di questi ''depositi'' si e' rifornito il ragazzo che ha affrontato nuovamente il rivale.

Una sola coltellata, dal basso verso l'alto, dritta al cuore, ha stroncato Camarena che ha avuto solo la forza di fare due passi prima di crollare a terra. L'ecuadoriano e' fuggito, ma i poliziotti della squadra mobile, guidati dal vice capo Francesco Navarra, e della sezione omicidi, diretta da Alessandra Bucci, lo hanno rapidamente identificato. Grazie anche all'aiuto dei suoi genitori, lo hanno convinto a farsi rintracciare, nel quartiere di Cornigliano, dove risiede. Al sostituto procuratore presso il tribunale per i minorenni Giovanni Marras, il diciassettenne ha confessato il delitto nato dalla gelosia. Sottoposto a fermo di p.g. e' stato rinchiuso in un centro di prima accoglienza per minori. Ha detto di aver gettato l'arma del delitto, che pero' non e' stata ancora trovata.

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