giovedì 8 gennaio 2009

Universitario ucciso davanti alla biblioteca a Grigno Trento

Uno studente universitario, Michele Luigi Del Percio, è stato ucciso ieri intorno alle 14 davanti alla scalinata della biblioteca di Grigno,vicino a Trento. Un giovane albanese è stato interrogato dai Carabinieri di Borgo Valsugana e gravi indizi sono stati trovati a suo carico, oltre ad alcune testimonianze.
In questo caso di omicidio, ciò che lascia particolarmente sconcertati è l'assoluta mancanza di un movente, a meno che non ci arrampichi sui soliti "futili motivi". Quale valore può avere con sè un giovane studente in attesa di studiare un libro in una biblioteca di un piccolo paese, se non il desiderio di conoscenza e i sogni per il suo futuro. Ma tutto questo non è vendibile, mercificabile, è un bene interiore quindi perchè togliere la vita al ragazzo?
Le indagini degli inquirenti, le analisi dei reperti effettuate dai Ris di Parma, potranno dare risposte, indicare con ragionevole certezza l'assassino, ma per il momento per noi, che ancora non ci siamo assueffatti alle morti violente e senza senso, rimane lo sconcerto, e il martellante "perchè"...



Da IlMessaggero.it
Omicidio in biblioteca in Trentino:
fermato un giovane albanese


GRIGNO (8 gennaio) - Un giovane albanese, Lorenc Smoqi, 22 anni a febbraio, regolarmente residente in Italia, è stato fermato dai carabinieri per l'omicidio di uno studente universitario di 29 anni, Michele Luigi Del Percio, avvenuto ieri a Grigno, in Trentino. Lo straniero, imbianchino che aveva lasciato il lavoro a inizio dicembre, vive con la famiglia in Trentino e si trova in Italia da quattordici anni.

Del Percio, che studiava archeologia a Perugia, era andato a Grigno da Trento in treno, per ritirare un libro nella biblioteca comunale, ed è stato trovato agonizzante, ai piedi della scale della biblioteca, da alcuni passanti intorno alle 14. È morto poco dopo in ospedale, per le gravi ferite da arma da taglio riportate.

A carico del giovane albanese ci sono «indizi gravi e concordanti», ha detto il colonnello Carmine Furioso, della Compagnia provinciale dei carabinieri di Trento. Ascoltato fin dal pomeriggio di ieri dai militari di Borgo Valsugana, che hanno condotto le indagini, l'uomo ha negato di avere accoltellato lo studente e di essersi recato nella zona della biblioteca, dove è avvenuto il fatto.

Un testimone oculare ha però detto agli inquirenti di aver visto poco prima delle 14, prima dell'apertura della biblioteca, due giovani discutere animatamente davanti all'edificio chiuso. A un certo punto il testimone, che era a distanza di una trentina di metri, ha notato uno dei due afferrare l'altro per il bavero e poi estrarre dal giaccone qualcosa di luccicante e dirigerlo verso il rivale. L'aggredito è crollato a terra mentre l'aggressore si è allontanato. Più tardi l'aggressore è stato notato in paese da altre persone con uno zainetto scuro, lo stesso che aveva lo studente, e con un vistoso berretto rosso.

I carabinieri, dopo aver raccolto tutte le testimonianze, in serata si sono presentati a casa dei nonni del giovane albanese. Dopo una perquisizione, oltre ad un berretto rosso, hanno trovato nella lavatrice un paio di jeans con tracce ematiche. Il capo è stato invitato immediatamente al Ris di Parma per una verifica. Nello stesso tempo il giovane, portato in caserma è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio. Ha negato di essersi recato in biblioteca - dicono gli inquirenti - ma non è riuscito a dare conto di un arco di tempo di un'ora e mezza, fra le 13.30 e le 15. L'omicidio è stato commesso alle 14.

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