martedì 6 gennaio 2009

Rignano Flaminio: verso la notifica di avviso chiusura indagini

Oggi, giorno dell'Epifania, un episodio di cronaca, che ha suscitato tante reazione nell'opinone pubblica, ritorna alla ribalta con tutto il suo carico di interrogativi che attendono una risposta per il bene delle piccole, presunte vittime.
Infatti la Procura di Tivoli, titolare dell'inchiesta, sta per notificare ad alcuni indagati l'avviso di chiusura indagini. Le posizioni degli indagati sono differenti, per alcuni potrebbe essere richiesta l'archiviazione, per altri, richiesto il rinvio a giudizio. Occorre leggere con attenzione prima di costruirsi un'opinione, in un caso delicato come questo e per il tema così disturbante come la pedofilia.
La difficoltà maggiore, secondo me, è che non sono stati trovati riscontri oggettivi alle testimonianze dei bambini(rilievi e indagini su materiale biologico dei Ris di Messina su oggetti e nei luoghi presunti delle violenze, e accertamenti medico-legali sui testimoni per sospetti abusi). Inoltre contravvendo alle linee guida di audizione dei minori (Carta di Noto e successivo aggiornamento) le testimonianze rese per il primissimo tempo non erano state videoregistrate, come prevede la normativa, impedendo una valutazione oggettiva delle stesse. Se le testimonianze acquisite in questa modalità rimarranno l'unico elemento di prova in mano all'accusa, la difesa potrà opporre significative controprove.


Da Ansa.it del 6.01.09 ore 20.03


RIGNANO: SPUNTA 'TERZO SITO' ABUSI
E' un casolare di campagna, a primavera si decide su processo
(ANSA) - ROMA, 6 GEN -Passato al setaccio il 'terzo sito' in cui potrebbero essere avvenuti episodi di pedofilia ai danni di bimbi dell'asilo di Rignano Flaminio. E' un casolare nei pressi del paese. Dopo 2 anni di indagini il caso dei presunti abusi avvenuti fino al 2006 nella scuola materna Olga Rovere approdera' in primavera in un'aula di giustizia.La procura di Tivoli ha concluso gli accertamenti e sta per notificare ad alcuni dei 7 indagati l'avviso di chiusura indagini che precede l'eventuale rinvio a giudizio.

Da IlMessaggero.it del 6.01.09 sezione Roma-Provincia

Rignano, presunti abusi: trovato terzo sito
A primavera si decide sul processo


ROMA (6 gennaio) - Si terrà in primavera l'udienza del gup di Tivoli per stabilire se debbano finire sotto processo alcuni dei sette indagati per i presunti abusi sessuali ai danni di una ventina di bambini della scuola materna "Olga Rovere" di Rignano Flaminio. La procura ha concluso gli accertamenti, e a giorni l'esito sarà notificato agli indagati. Sembra che alcuni di loro rischino di finire sotto processo, ed è già pronto un avviso di chiusura indagine. Si tratta della procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Per gli altri, invece, si va verso una richiesta di archiviazione. La differenza tra un gruppo e l'altro sta nel fatto che, per gli appartenenti al primo, sono stati raccolti ulteriori elementi dopo l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare.

Tra i possibili destinatari delle richieste di archiviazione da parte del procuratore Luigi De Ficchy e del pm Marco Mansi ci sarebbe il benzinaio cingalese Kelum De Silva. Anche la posizione della bidella Cristina Lunerti sembra piuttosto debole. Nell'inchiesta sono coinvolte le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti e Assunta Pisani, nonché l'autore tv Gianfranco Scancarello, marito di Del Meglio. La vicenda, cominciata nel 2006 con le prime denunce di genitori, ebbe un improvvisa accelerazione nell'aprile 2007 con una serie di arresti.

Individuato il terzo sito dei presunti abusi. Intanto è stato individuato e passato al setaccio dagli inquirenti il cosidetto "terzo sito" nel quale, secondo la procura di Tivoli, potrebbero essere avvenuti alcuni dei presunti episodi di pedofilia. Si tratta di un casolare nelle campagne del paese, al quale sono risaliti gli agenti della polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Tivoli. In precedenza i carabinieri avevano perquisito ed effettuato prelievi in una delle abitazioni delle maestre indagate e in un altro casolare. Dalla scoperta del secondo casolare e dagli ulteriori accertamenti disposti dalla procura, potrebbero essere emersi elementi in grado di dare nuova linfa all'inchiesta, dopo la sentenza del tribunale del Riesame di Roma che, il 10 maggio 2007, aveva disposto la scarcerazione degli indagati per mancanza di indizi certi. La sentenza del Riesame fa da spartiacque nell'inchiesta, in quanto il quadro indiziario antecedente al maggio 2007 avrebbe portato all'archiviazione del caso. Se, come tutto lascia prevedere, ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di alcuni dei sette indagati, tutto dipenderà dagli sviluppi successivi delle indagini, tra i quali appunto l'individuazione del possibile luogo in cui sarebbero avvenute le violenze sessuali.

I genitori dei bambini: abusi certi, serve il processo. «E' certo che alcuni alunni dell'asilo "Olga Rovere" hanno subìto traumi di natura sessuale: lo hanno certificato molti psicologi, tra i quali quelli dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, cui si sono rivolti i genitori. La circostanza è stata confermata anche dai consulenti della Procura di Tivoli. Quindi è indispensabile arrivare al dibattimento per stabilire chi e dove ha inflitto tali traumi ai bambini». Questo, in sintesi, il commento dei responsabili dell'Associazione genitori Rignano Flaminio (Agerif) alla notizia della chiusura delle indagini da parte delle procura di Tivoli sui presunti episodi di pedofilia che sarebbero avvenuti nell'asilo del paese alle porte di Roma. «Noi - dicono all'Agerif - vogliamo sapere la verità. Qualora gli indagati venissero prosciolti resterebbero da individuare e perseguire i responsabili delle violenze sessuali certe e verificate».


Da IlMessaggero.it del 6.01.09

Indagini chiuse: quattro maestre verso il rinvio a giudizio
articolo di Valentina Errante
ROMA (6 gennaio) - Indagini chiuse. Si sono conclusi gli accertamenti sui presunti abusi sessuali nei confronti dei piccoli alunni della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio. Il procuratore di Tivoli Luigi De Ficchy e il pm Marco Mansi sono pronti a chiedere quattro rinvii a giudizio per alcune delle maestre finite sott’accusa. Per gli altri tre indagati sarebbe già stata chiesta l’archiviazione.

L’avviso di chiusura indagini, firmato lo scorso dicembre, dovrebbe essere notificato agli avvocati nei prossimi giorni. L’atto, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, riguarda solo alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta che per mesi è stata al centro di polemiche. Una vicenda controversa che ha aperto un vero e proprio scontro tra gli abitanti del piccolo centro alle porte di Roma.

A rischiare il processo sarebbero le maestre indicate nel corso degli incidenti probatori dai bambini della Olga Rovere ascoltati prima da un team di specialisti e poi dal gip Elvira Tamburelli. Gli indagati, che riceveranno l’avviso di chiusura indagini, però potrebbero ancora vedere archiviata la propria posizione: i legali avranno quindici giorni di tempo per presentare memorie e nuovi elementi o sollecitare interrogatori.

L’inchiesta sui presunti episodi di pedofilia era partita nell’estate del 2006. I genitori di alcuni bambini avevano presentano ai carabinieri pesantissime denunce nei confronti di alcuni insegnanti della scuola. Poi, a catena, nei giorni successivi, ne erano arrivate altre. Fino a coinvolgere ventidue dei piccoli alunni. Sul registro degli indagati erano finiti i nomi di tre maestre, una bidella, un immigrato cingalese e del marito di una delle insegnanti. Alcuni mesi dopo c’era stato un blitz nella scuola, nell’aprile successivo erano scattati gli arresti, le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti erano finite in carcere. Con loro, il marito della Magalotti, l’autore tv Gianfranco Scancarello, la bidella Cristina Lunerti e il benzinaio cingalese Kelum De Silva. Il nome di un’altra maestra intanto era stato iscritto sul registro degli indagati. Poi il Tribunale del Riesame e la Cassazione avevano annullato i provvedimenti. I racconti dei bambini non erano stati registrati e nessuna traccia dei piccoli era stata rilevata dal Ris nei luoghi dei presunti abusi.

Nessuna testimonianza confermava che i bambini, tutti tra i quattro e i cinque anni, fossero stati portati fuori dall’istituto durante le ore scolastiche e sui bambini non erano state riscontrate tracce di violenza fisica. Intanto la procura aveva ottenuto gli incidenti probatori. I primi diciannove bambini sono stati sentiti per ripetere le accuse alle insegnanti, ma non tutti i racconti sono risultati lineari. Poi altri sono stati chiamati a testimoniare.

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