sabato 17 gennaio 2009

Sospetto "Unabomber": richiesta archiviazione

Per Elvo Zornitta, l'ingegnere sospettato di essere il misterioso bombararolo che ha seminato il terrore nel Nordest da circa tredici anni, l'incubo sta finalmente dissolvendosi.
Non sono state trovate prove decisive a suo carico, quindi è un passo obbligato la richiesta di archiviazione.
La vita dell'ingegner Zornitta e della sua famiglia è stata sconvolta per lunghi anni, ora potrà ritrovare serenità, ma nulla sarà mai come prima, l'esperienza vissuta non si potrà cancellare, la sofferenza psicologica provata non potrà essere completamente eliminata, ma, forse, elaborata in modalità tale da consentire un accettabile livello di adattamento alle nuove situazioni che si proporranno nel futuro.



Dall'agenzia Ansa.it del 17.01.2009 ore 9.28

CHIESTA ARCHIVIAZIONE PER ZORNITTA
Indagato per Unabomber: arrivato giorno della mia resurrezione
(ANSA) - TRIESTE, 17 GEN - La Procura di Trieste ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro Elvo Zornitta, indagato nell'inchiesta su Unabomber. La richiesta - di cui riferisce il Gazzettino - e' stata fatta per mancanza di 'elementi sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio' e dovra' ora essere esaminata dal gip del capoluogo giuliano. Zornitta era indagato per lesioni personali gravissime e utilizzo di materiale esplosivo. La sue prima reazione: e' arrivato il giorno della mia resurrezione.


da Corrieredellasera.it del 17.01.2009
A TRIESTE

Unabomber, la procura chiede
l' archiviazione per Zornitta

L'ingegnere esce dalle indagini sul bombarolo: «È il giorno della resurrezione»


TRIESTE - La Procura della Repubblica di Trieste ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro l'ingegnere Elvo Zornitta, indagato nell'inchiesta su Unabomber, il misterioso bombarolo che da 13 anni semina ordigni esplosivi nel Nordest. La richiesta - di cui riferisce il Gazzettino - è stata fatta per mancanza di «elementi sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio» e dovrà ora essere esaminata dal Gip dello stesso capoluogo giuliano.
LA VICENDA - Zornitta era indagato per le ipotesi di reato di lesioni personali gravissime e utilizzo di materiale esplosivo e si era trovato al centro di una complicata vicenda giudiziaria nella quale è indagato il perito balistico Ezio Zernar, in servizio nel Laboratorio Indagini Criminalistiche della Procura di Venezia. Nel processo in corso davanti al Tribunale di Venezia, Zernar è accusato di aver manipolato il lamierino trovato in un ordigno inesploso attribuito a Unabomber per costruire una prova a carico di Zornitta. Sull'ingegnere friulano, Polizia e Carabinieri indagano da circa sei anni. Tre anni fa Zornitta aveva ricevuto un avviso di garanzia e circa due anni fa era comparso davanti al Gip di Trieste nell'incidente probatorio che doveva accertare se un paio di forbici sequestrate in un suo capanno fossero le stesse che avevano tagliato il lamierino trovato nell'ordigno inesploso.
INCUBO - «Adesso spero davvero che l'incubo sia finito: è arrivato il giorno della resurrezione»: sono le prime parole dell'ingegnere Elvo Zornitta, interpellato dall'Ansa sulla decisione della Procura della Repubblica di Trieste di chiedere l'archiviazione dell'inchiesta nei suoi riguardi. Con la voce rotta dall'emozione, Zornitta ha detto: «Pensavo che questo giorno non arrivasse mai - ha aggiunto - e, tuttavia, anche in questo momento, continuo ad avere dubbi che sia tutto realmente finito».


da IlMessaggero.it del 17.01.2009

Unabomber, procura chiede archiviazione
per Zornitta: è il giorno della resurrezione


Il pg di Venezia: dopo 13 anni è una sconfitta per la giustizia
TRIESTE (17 gennaio) - La Procura della Repubblica di Trieste ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro l'ingegnere Elvo Zornitta, indagato nell'inchiesta su Unabomber, il misterioso bombarolo che da 13 anni semina ordigni esplosivi nel Nordest. La richiesta - di cui riferisce oggi il Gazzettino - è stata fatta per mancanza di «elementi sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio» e dovrà ora essere esaminata dal Gip dello stesso capoluogo giuliano.

Zornitta era indagato per le ipotesi di reato di lesioni personali gravissime e utilizzo di materiale esplosivo e si era trovato al centro di una complicata vicenda giudiziaria nella quale è indagato il perito balistico Ezio Zernar, in servizio nel Laboratorio Indagini Criminalistiche della Procura di Venezia.

Nel processo in corso davanti al Tribunale di Venezia, Zernar è accusato di aver manipolato il lamierino trovato in un ordigno inesploso attribuito a Unabomber per costruire una prova a carico di Zornitta. Sull'ingegnere friulano, polizia e carabinieri indagano da circa sei anni. Tre anni fa Zornitta aveva ricevuto un avviso di garanzia e circa due anni fa era comparso davanti al gip di Trieste nell'incidente probatorio che doveva accertare se un paio di forbici sequestrate in un suo capanno fossero le stesse che avevano tagliato il lamierino trovato nell'ordigno inesploso. Proprio durante l'incidente probatorio emerse l'ipotesi che il lamierino fosse stato manomesso da Zernar.

«Adesso spero davvero che l'incubo sia finito: è arrivato il giorno della resurrezione»: sono le prime parole dell'ingegnere Elvo Zornitta. Zornitta non ha nascosto «sorpresa e gioia smisurata. Ero ancora a letto e mi sono alzato di corsa per rispondere al telefono. Ora corro da mia moglie e le annuncio la novità. Questa Š una giornata storica per tutta la mia famiglia, che ha subito assieme a me il peggiore dei drammi. Ora potremo girare per le nostre città e nessuno ci guarderà più con sospetto. Cammineremo tutti a testa alta, come abbiamo sempre fatto in questi anni». «A questo punto - ha sottolineato - mancano solo due tasselli prima che il mosaico sia finito: la decisione del Gip e la fine del processo sul lamierino. Quel giorno la vicenda giudiziaria sarà veramente conclusa. Di questa storia preferisco non parlare. I miei avvocati hanno formulato le nostre richieste di risarcimento, ma voglio ricordare che nessuna cifra potrà restituirci la serenità che ci è stata tolta in questi anni. Sono stati periodi drammatici, in cui hanno fatto capolino anche pensieri cupi e drammatici. Ero stato condannato prima ancora che la vicenda arrivasse in Tribunale. Qualcuno dovrà pagare per questo».

Maurizio Paniz, difensore di Elvo Zornitta, dice di non essere stupito della richiesta di archiviazione in quanto su Zornitta c'erano solo sospetti. «Visionando totalmente gli atti ho potuto preparare una memoria difensiva molto articolata nella quale ho esaminato punto per punto i possibili, per la verità soltanto teorici, indizi. In realtà - aggiunge Paniz - non vi erano indizi, ma solo sospetti, prospettazione di possibilità di comportanti e, in alcuni casi, vi era l'assoluta e matematica prova del non coinvolgimento dell'ingegner Zornitta».

Il pg: una sconfitta Il Procuratore generale di Venezia Ennio Fortuna condivide la richiesta di archiviazione, ma il fatto che in 13 anni non si sia arrivati a smascherare Unabomber è «una sconfitta per la giustizia». «È una di quelle decisioni frutto di valutazioni complesse - ha dichiarato il magistrato - Ci sono indizi a favore, ma, secondo me, anche abbastanza insufficienti per determinare la condanna o anche il rinvio a giudizio, quindi sostanzialmente sono d'accordo».


da LaRepubblica.it del 17.01.2009
La Procura chiede l'archiviazione dell'unico indagato per 13 anni di terrore
Il Pg: "Non aver smascherato il vero responsabile è una sconfitta per la giustizia"
Unabomber, Zornitta scagionato
"E' il giorno della resurrezione"

TRIESTE - "Adesso spero davvero che l'incubo sia finito: è arrivato il giorno della resurrezione": sono le prime parole dell'ingegnere Elvo Zornitta sulla decisione della Procura della Repubblica di Trieste di chiedere la sua archiviazione nell'inchiesta Unabomber.

Con la voce palesemente rotta dall'emozione, Zornitta ha confessato di "non sapere cosa dire. Pensavo che questo giorno non arrivasse mai e invece sembra davvero che la mia resurrezione sia finalmente arrivata. Ora chiederò un risarcimento, anche se nessun compenso materiale potrà risarcire me e, soprattutto, la mia famiglia per quello che ho sofferto in tutti questi anni di indagini". E a Unabomber, l'ingegner Zornitta lancia una maledizione: "Gli auguro di morire. Senza tanti giri di parole, spero che termini i suoi giorni in una maniera che non possa più arrecare male a nessuno".

Si avvicina dunque il giorno in cui l'unico indiziato nell'inchiesta Unabomber uscirà di scena: "Una decisione logica" ha detto il procuratore capo di Venezia Vittorio Borraccetti. Ma "è una sconfitta per la giustizia ", ha aggiunto il procuratore generale Ennio Fortuna. "Il fatto che in 13 anni non si sia arrivati a smascherare Unabomber non è altro che una sconfitta".

Mancano ancora due tasselli prima che "l'incubo" di Zornitta sia davvero finito: la decisione del Gip sulla proposta di archiviazione avanzata dalla Procura, e la fine del processo sul lamierino per cui è indiziato un perito accusato di aver manomesso la prova. Resterà però il mistero sulla vera identità di Unabomber che più di un decennio di indagini, la mobilitazione di una squadra di investigatori e la collaborazione di due procure - Venezia e Trieste - non sono risuciti a svelare.



Da LaStampa.it del 17.01.2009 ore 9.44

Unabomber, la procura chiede
l'archiviazione per Elvo Zornitta


Lui: «È il giorno della resurrezione»
TRIESTE
La Procura della Repubblica di Trieste ha chiesto l’archiviazione del procedimento contro l’ingegnere Elvo Zornitta, indagato nell’inchiesta su Unabomber, il misterioso bombarolo che da 13 anni semina ordigni esplosivi nel Nordest. La richiesta - di cui riferisce oggi il Gazzettino - è stata fatta per mancanza di «elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio» e dovrà ora essere esaminata dal Gip dello stesso capoluogo giuliano. Zornitta era indagato per le ipotesi di reato di lesioni personali gravissime e utilizzo di materiale esplosivo e si era trovato al centro di una complicata vicenda giudiziaria nella quale è indagato il perito balistico Ezio Zernar, in servizio nel Laboratorio Indagini Criminalistiche della Procura di Venezia. Nel processo in corso davanti al Tribunale di Venezia, Zernar è accusato di aver manipolato il lamierino trovato in un ordigno inesploso attribuito a Unabomber per costruire una prova a carico di Zornitta. Sull’ingegnere friulano, Polizia e Carabinieri indagano da circa sei anni. Tre anni fa Zornitta aveva ricevuto un avviso di garanzia e circa due anni fa era comparso davanti al Gip di Trieste nell’incidente probatorio che doveva accertare se un paio di forbici sequestrate in un suo capanno fossero le stesse che avevano tagliato il lamierino trovato nell’ordigno inesploso. Proprio durante l’incidente probatorio emerse l’ipotesi che il lamierino fosse stato manomesso da Zernar.

Zornitta non ha nascosto sorpresa e gioia smisurata. «Ero ancora a letto e mi sono alzato di corsa per rispondere al telefono. Ora corro da mia moglie e le annuncio la novità. Questa è una giornata storica per tutta la mia famiglia, che ha subito assieme a me il peggiore dei drammi. Ora potremo girare per le nostre città e nessuno ci guarderà più con sospetto. Cammineremo tutti a testa alta, come abbiamo sempre fatto in questi anni». «A questo punto - ha sottolineato - mancano solo due tasselli prima che il mosaico sia finito: la decisione del Gip e la fine del processo sul lamierino. Quel giorno la vicenda giudiziaria sarà veramente conclusa. Di questa storia preferisco non parlare. I miei avvocati hanno formulato le nostre richieste di risarcimento, ma voglio ricordare che nessuna cifra potrà restituirci la serenità che ci è stata tolta in questi anni. Sono stati periodi drammatici, in cui hanno fatto capolino anche pensieri cupi e drammatici. Ero stato condannato prima ancora che la vicenda arrivasse in Tribunale. Qualcuno dovrà pagare per questo».

Zornitta ha detto di essere preoccupato per una probabile ripresa dell’attività di Unabomber. «Il vigliacco dinamitardo - ha detto - non colpirà fino a che ci sarà un indagato sulla graticola. L’aveva fatto anche quando nel mirino era finito un professore carnico. Ora invece temo che tornerà a colpire. Ho studiato tanto il profilo di quell’uomo che mi ha rovinato la vita e le pause nel disseminare i suoi ordigni sono coincise con la fase acuta delle indagini a carico di questo o quell’ indiziato. La mia speranza è che quell’uomo indemoniato non sia più in grado di colpire. Non è un mistero che cosa gli ho augurato: può anche darsi che la vita abbia riservato anche a lui problemi e malattie che lo abbiano reso inoffensivo».

«Per quanto mi riguarda - ha riferito Zornitta - è giunta l’ora di prenderci tutti assieme qualche giorno di ferie: le abbiamo attese tanto tempo e adesso nulla ci fermerà. Purtroppo la crisi economica non ha risparmiato la mia professione e in questo periodo sono in cassa integrazione. Le prospettive non sono rosee: mi dispiace molto, sopratutto per i miei titolari, che sono state tra le poche persone che in questi anni hanno creduto in me e mi hanno concesso un’opportunità, mentre tanti mi guardavano con sospetto o con compassione. In ogni caso questa vicenda mi ha rovinato anche professionalmente: quando è cominciata ero nel pieno della mia carriera e oggi invece ho un lavoro precario e mille pensieri sul futuro». «Penso - ha concluso Zornitta - che a questo punto mi aspetti aspetti un nuovo tour de force televisivo, ma questa volta mi sottoporrò a questo rito con grande gioia. Voglio incontrare anche Enrico Mentana, che a Matrix mi guardò negli occhi e mi sfidò a dire la verità: l’ho fatto e ne sono fiero. Ho affrontato la cosiddetta gogna mediatica, nonostante sia una persona schiva e riservata, perchè avevo bisogno di far sapere al mondo la mia estraneità, la mia innocenza. Adesso lo farò, se mi chiameranno. Forse adesso gli inviti si faranno attendere, in quanto ormai non faccio più notizia, ma andrò per togliermi la soddisfazione di guardare dritto nel teleschermo, ringraziando chi ha creduto in me».

Nessun commento: