sabato 3 gennaio 2009

Ucciso a Napoli da proiettile vagante: sviluppi delle indagini

Dopo l'assurdo omicidio di Nicola Sarpa della notte di Capodanno ai quartieri spagnoli di Napoli, gli inquirenti hanno individuato la presunta colpevole che si è costituita dopo la serrata indagine delle forze di polizia.
Ancora tanti gli interrogativi ai quali rispondere, sembra dalle prime impressioni che non ci sarebbe stata volontà di uccidere, ma ripetiamo, le indagini sono ancora in corso.



Da IlCorrieredella sera.it del 3.01.2009 ore 16.55

ERA DALLA NONNA, AL PIAN TERRENO DELLA PALAZZINA IN CUI ABITAVA LA VITTIMA
Napoli, si costituisce la figlia del boss
Manuela Terracciano è accusata di aver ucciso Nicola Sarpa con un proiettile vagante la notte di Capodanno

NAPOLI - Si è costituita nel carcere di Santa Maria Capua Vetere Manuela Terracciano, 23 anni, dopo il decreto di fermo emesso dai pm della Procura di Napoli per l'omicidio di Nicola Sarpa, ucciso da un proiettile vagante la notte di Capodanno. La caccia alla donna, che si era resa irreperibile, è scattata venerdì e il questore di Napoli Antonino Puglisi le aveva rivolto un appello affinché si presentasse alle autorità. Le indagini sono state estese a tutta la città e non si esclude che la donna possa avere avuto l'appoggio del clan guidato dal padre, il boss Salvatore Terracciano capo dell'omonimo clan e ora detenuto, sia per allontanarsi dopo il fatto che per la latitanza. La ragazza, incensurata, era con un'amica e avrebbe sparato un colpo di pistola (una calibro 7,65) per festeggiare il Capodanno. Il legale della ragazza ha detto che la sua assistita è invece «vittima di un clamoroso equivoco».
«'A CHIATTONA» - «È stata lei per forza, e ora deve pagare» dicevano gli abitanti dei Quartieri Spagnoli, dove è avvenuta la tragedia. Secondo alcuni residenti 'a chiattona' (la grassona), come viene chiamata Manuela, «doveva essere ubriaca al momento dello sparo», avvenuto probabilmente dal pian terreno della stessa palazzina in cui abitava Nicola, al numero 4 di vico lungo Trinità degli Spagnoli. «Ha sparato in aria per divertirsi, come molti fanno qui anche durante le festività» ha detto un negoziante. «È stata la sorella di Nicola a vederla sparare e a denunciarla - raccontano altri -. Noi Manuela la conoscevamo solo di vista perché abitava in un'altra zona, vicino piazza Carità». Il pian terreno della palazzina numero 4 è abitato dalla nonna di Manuela Terracciano, dalla quale la giovane aveva deciso di trascorrere la notte di Capodanno. La madre di Nicola Sarpa, Velia Finizio, «aveva con la nonna di Manuela rapporti di normale e cordiale vicinato». Qualcuno sostiene che alla ragazza «piaceva divertirsi». Il clan Terracciano nel quartiere non fa paura. «Sono boss alla frutta - dicono i residenti -, non hanno molto potere». E sembra chiaro che con la camorra l'omicidio di Nicola Sarpa non ha nulla a che fare.


Da LaStampa.it
3/1/2009 (15:43)

Ucciso dal proiettile a Capodanno
Si è costituita la figlia del boss

La ragazza che avrebbe sparato:
«Vittima di un clamoroso errore»
NAPOLI
Si è costituita nel carcere di Santa Maria Capua Vetere Manuela Terracciano, di 22 anni, ricercata in base ad un decreto di fermo emesso dai pm della Procura di Napoli per l’omicidio di Nicola Sarpa, 24 anni, ucciso da un proiettile vagante la notte di Capodanno. «Sono vittima di
un clamoroso equivoco» ha detto. "Radiovicolo" aveva cominciato a sussurrare, già poche ore dopo l’omicidio che a sparare era stata «’a figlia di ’o Nirone». ’O Nirone è il boss Salvatore Terracciano, in carcere da oltre due anni con l’accusa di estorsione e ritenuto dalla polizia il capo dell’omonimo clan dei Quartieri Spagnoli. La figlia, Manuela, 22 anni, incensurata, subito dopo la morte di Sarpa, aiutata dal clan, si era data alla fuga.

A casa non c’era quando la polizia è andata a cercarla per condurla in questura e interrogarla. Dalla tarda serata di ieri, però Manuela Terracciano era ricercata in base ad un decreto di fermo, contenente l’accusa di omicidio volontario. La presunta assassina era in strada pochi minuti dopo la mezzanotte a «fare festa» ma, secondo gli investigatori, a modo suo, alla maniera dei criminali, con una pistola calibro 7,65 in pugno.

La ragazza avrebbe premuto il grilletto e un proiettile è entrato nell’occhio di Nicola, uccidendolo sul colpo, sotto gli occhi della madre, Velia, che gli aveva chiesto di affacciarsi al balcone e chiamare il fratellino che stava giocando nel cortile con il rischio di restare ferito da qualche petardo. Per tre giorni gli agenti della Squadra Mobile hanno setacciato i Quartieri ma anche altre zone di Napoli alla ricerca di Manuela, protetta dai fedelissimi del boss, non una qualunque presunta assassina che la camorra non avrebbe esitato a scaricare per evitare la presenza «ingombrante» delle forze dell’ordine.

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