Omicidio di Nicola Sarpa: utilizzate quattro armi diverse

Altri particolari emergono dalle indagini degli inquirenti per far luce sull'esatta dinamica del delitto. Oltre ai rilievi sulla scena del crimine che hanno permesso di accertare l'uso di quattro armi diverse che hanno sparato sei proiettili, l'autopsia sul cadavere sarà fondamentale per fornire risposte agli interrogativi degli investigatori come, ad esempio, quale sia stata la possibile traiettoria del proiettile mortale e quale tipo di arma abbia esploso il colpo. In questa, come ormai in quasi tutti i casi di omicidio, le indagini scientifiche integrano e corroborano le ipotesi delle indagini tradizionali, con la differenza che durante le analisi scientifiche, cosiddette irripetibili, in questo caso autoptiche, è ammessa la presenza di un legale della difesa a garanzia di imparzialità della scienza che è al servizio della giustizia.

Da LaStampa.it
4/1/2009 (13:28) -

Ucciso a Capodanno, sparati
sei colpi da quattro armi diverse

Domani l’autopsia
NAPOLI
Nella notte del 31 dicembre, a pochi passi dall’abitazione di Nicola Sarpa, il 25enne ucciso da un proiettile vagante, nei Quartieri Spagnoli, a Napoli, furono sparati sei proiettili da quattro armi diverse: è quanto si legge nel decreto di fermo a carico di Manuela Terracciano, la donna accusata dell’omicidio di Sarpa e costituitasi ieri. Lo rendono noto i suoi difensori, gli avvocati Gaetano Inserra e Andrea Imperato.

La Terracciano, riferisce il suo difensore, è «costernata per questa vicenda» e allo stesso tempo ribadisce la sua estraneità ai fatti. Domani, probabilmente, ci sarà l’interrogatorio della Terracciano anche se, dice Inserra, «al momento non abbiamo ricevuto nessun avviso».

Di sicuro, invece, sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Sarpa, anche alla presenza di consulenti della difesa: sarà, così, possibile stabilire con più certezza la traiettoria del colpo e l’arma da dove è partito il proiettile. Manuela, figlia del boss Salvatore Terracciano, si è costituita ieri. Al suo avvocato aveva detto: «Sono innocente, non ho mai sparato»