lunedì 5 gennaio 2009

Chi è assolto non può essere giudicato due volte per lo stesso fatto

Grande interesse ha destato sui media la vicenda di Denis Occhi, che, assolto con sentenza definitiva per l'omicidio della moglie Giada Anteghini, si è recato alla Questura di Ferrara per autodenunciarsi dell'assassinio.
In questo caso la giurisprudenza con le sue regole, l'articolo 649 del codice di procedura penale, che stabilisce il principio secondo il quale non è possibile essere giudicati per due volte per lo stesso fatto criminoso, si scontra con i ragionamenti e le sensazioni dei cittadini che non hanno dimestichezza con i codici penali.
Questo principio,"ne bis in idem" è contenuto nelle leggi di molti Stati.

Da Tgcom del 5.01.09

Uxoricida ritratta confessione
Ferrara, "non ho detto che l'ho uccisa"

Continua a far discutere la vicenda di Denis Occhi, il muratore 33enne che, tormentato dai rimorsi, si è presentato in Questura a Ferrara per confessare l'omicidio della moglie, per il quale in passato era già stato processato e assolto. Impacciato davanti alle telecamere del Tg5, dopo il clamore del suo gesto, l'uomo ha fatto nuovamente dietrofront. "Non sono andato a confessare", ha spiegato, ma la Questura conferma l'esistenza del verbale.


Incalzato dalle domande del giornalista dopo un ricovero di alcune ore all'ospedale di Copparo a causa di un malore, il 33enne dunque ha ritrattato tutto. "Non ho detto che ho ucciso mia moglie specificamente. Agli agenti ho detto: 'Se voi pensate che l'abbia uccisa va bene, ma io non l' ho uccisa perché non c'ero, e le volevo bene'", ha dichiarato impacciato Occhi, quasi balbettando e ripetendo ossessivamente di non essere colpevole.

Dal suo canto la Questura conferma invece l'esistenza del verbale, già trasmesso al Pm Nicola Proto, titolare dell'inchiesta. Polizia e Procura ritengono del tutto attendibile la confessione di Occhi, e verranno attivate, per scrupolo, indagini per avere i riscontri necessari. Che tuttavia saranno inutili, hanno spiegato gli inquirenti, per la non processabilità del soggetto, già assolto con sentenza definitiva per lo stesso reato. Appare anche impossibile una revisione del processo, perché non prevista dal nostro ordinamento giudiziario per chi, da assolto, chieda di "rivedere" una sentenza per poi essere condannato.

La vicenda risale a quattro anni fa quando, il 25 novembre 2004, Giada Anteghini fu aggredita nella casa di Jolanda di Savoia che divideva con un nuovo compagno (indagato per omicidio e poi prosciolto). La donna venne massacrata durante il sonno, nella sua camera da letto, attigua a quella in cui stava dormendo la figlia di 6 anni che aveva avuto con Denis Occhi. Le ferite alla testa erano gravissime, la donna entrò in coma e morì dopo 14 mesi.

Per la sua morte Occhi fu condannato nel 2007 in primo grado alla pena di 20 anni, con giudizio abbreviato a conclusione di un processo indiziario. Ma il 27 febbraio 2008 fu assolto dalla Corte d'Appello di Bologna e rimesso in libertà dopo la ritrattazione della confessione rilasciata il giorno dopo la tragedia ad alcuni carabinieri di Comacchio suoi amici.

Per la legge Occhi non può essere processato ancora
Per la sua morte l'uomo, processato per omicidio, è già stato assolto con sentenza definitiva e quindi, nonostante abbia riaperto il caso con le dichiarazioni autoaccusatorie, non potra' piu' essere portato davanti ad un giudice per il principio del 'ne bis in idem', secondo cui una persona gia' condannata o assolta in via definitiva non puo' essere processata una seconda volta per lo stesso fatto.


Da IlMessaggero.it del 5.01.09


Assolto, confessa di essere l'assassino:
non potrà essere processato di nuovo


FERRARA (5 gennaio) - La sentenza di assoluzione di Denis Occhi, 33 anni, di Migliaro, per l'omicidio della ex moglie Giada Anteghini è irrevocabile. La conferma è giunta dai controlli fatti stamani dalla procura di Ferrara, che interviene ufficialmente sul caso di Occhi, che ha confessato alla polizia quattro anni dopo il fatto di esser lui l'assassino.

Il pm Nicola Proto, autorizzato dal procuratore Rosario Minna a rilasciare dichiarazioni alla stampa, ha detto: «Occhi si è presentato alla questura nei giorni scorsi come indicato da giornali e Tv per rilasciare dichiarazioni confessorie, dichiarazioni che non potranno confluire in un procedimento a suo carico ai sensi dell'articolo 649, previsto dal nostro codice procedura penale, in quanto nessuno può essere giudicato 2 volte per lo stesso fatto».

Si può profilare una revisione del processo alla luce dei nuovi elementi? «L'istituto della revisione nel nostro ordinamento è possibile solo e soltanto qualora emergano nuove prove che consentano una revisione del provvedimento a carico del condannato, pertanto non è previsto nulla per la posizione di una persona che sia stata assolta».

Occhi, pur avendo reso confessione, ieri al Tg5 aveva poi smentito le sue dichiarazioni confessorie. «Ne prendiamo atto come procura - ha aggiunto Proto - ma vogliamo sottolineare che da un punto di vista processuale si tratta di una notizia neutrale che non ha nessuna validità probatoria».

Dunque nessuna «presunta» confessione, ma una totale affermazione di responsabilità davanti a pubblici funzionari: resta il fatto che una persona che si è accusata di un reato gravissimo come l'omicidio sia e resti a piede libero. La gente ha diritto ad avere paura, o no, è stato chiesto al Pm? «Questo è un problema di sicurezza pubblica su cui la procura si riserva di valutare in ordine alle eventuali misure di prevenzione da adottare nei confronti di Occhi», ha concluso Proto.

Lo spirito della legge che è simile in moltissimi paesi è quello di tutelare chi ha avuto a che fare con la giustizia ed è stato assolto. Tipico esempio riguarda un cambio di regime che per motivi propri potrebbe, una volta andato al potere, riaprire vecchi processi nei quali un imputato in precedenza era risultato innocente.

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