domenica 23 novembre 2008

Uccide la moglie e i tre figli, poi si spara

LA DONNA HA CERCATO DI PROTEGGERSI CON UN BRACCIO MA UN COLPO L'HA RAGGIUNTA ALLA TESTA
Uccide la moglie e i tre figli, poi si spara
L'uomo è un commercialista, la donna avvocato. I bambini erano in pigiama, uno giocava con i soldatini


VERONA - Un uomo di 43 anni ha ucciso la moglie (coetanea), i tre figli (di 9, 6 e 3 anni) e poi si è suicidato. È accaduto giovedì sera a Verona, nella zona di San Felice Extra. L'uomo era un noto commercialista della città, la moglie era avvocato. «La scientifica è sul posto per compiere tutti i rilievi e accertare la dinamica dei fatti. E verificare se è stato lui a compiere la strage» ha detto un addetto stampa della questura veronese. Le vittime sono Alessandro Mariacci, la moglie Maria Riccarda Carrara Bottagisio, e i loro tre figli maschi di 3, 6 e 9 anni. La famiglia da poco si era trasferita a San Felice Extra: viveva in una porzione di una casa colonica, ristrutturata, con una corte privata. Nella casa non è stato trovato finora alcun biglietto che possa aiutare a comprendere le ragioni della strage. I vicini ricordano i cinque come una famiglia modello.
LA RICOSTRUZIONE - Una delle ipotesi della polizia di Verona, che segue le indagini sul caso, è che la strage sia da collocarsi presumibilmente tra le 22.30 e le 23 di giovedì sera. Qualche vicino di casa avrebbe riferito agli investigatori di aver sentito intorno a quell'ora dei colpi secchi, ma non di averci fatto particolarmente caso. Le vittime erano vestite con abiti usati solitamente quando si sta in casa. I bambini, secondo quanto si è appreso, erano in pigiama. Filippo (9 anni) e Nicolò (6) sarebbero stati uccisi dal padre mentre dormivano nella loro cameretta. Alessandro Mariacci avrebbe dapprima ucciso la moglie Maria Riccarda Carrara Bottagisio e il figlio più piccolo, Jacopo (di soli 3 anni), probabilmente intento a giocare con dei soldatini trovati vicino al suo corpo nella taverna di casa, accanto a quello della mamma. Tutte le vittime presentano un colpo alla fronte, la donna anche un colpo a un braccio. Elemento questo da cui gli inquirenti deducono che la donna ha probabilmente tentato una difesa disperata: il suo cadavere è stato infatti trovato sul divano della taverna con il braccio alzato. Dopo aver ucciso la moglie e i figli, l'uomo si sarebbe infine sparato un colpo alla tempia nella camera da letto matrimoniale.
IL RITROVAMENTO - A trovare i corpi è stata la donna delle pulizie entrando in casa. Dopo aver aperto la porta dell'abitazione con le chiavi di cui è in possesso, ha trovato in taverna la donna e un bambino riversi sul pavimento. Sul letto, accanto al cadavere dell'uomo, sono state trovate due pistole semiautomatiche, una delle quali con il cane alzato. Non è escluso che l'omicida-suicida le abbia usate entrambe.

«QUALCOSA PUO' AVERLO SCONVOLTO»
- Un collega di Mariacci lo descrive come un uomo «di grande equilibrio, solare». «Nessuno - aggiunge il collega, che vuole mantenere l'anonimato - si sarebbe mai potuto immaginare, conoscendolo, una cosa del genere». Il collega formula un'ipotesi: cioè che «qualcosa possa aver sconvolto Mariacci e che per questo lui abbia temuto per la sua famiglia». Secondo gli investigatori, il professionista non avrebbe avuto problemi evidenti di salute, né fisici né psichici. Sembra esclusa, per ora, l'ipotesi passionale. Dai colleghi del commercialista gli investigatori stanno cercando di capire se le ragioni della strage possano essere riconducibili a un eventuale dissesto finanziario.

Dal Corrieredella sera.it

21 novembre 2008(ultima modifica: 23 novembre 2008)

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