mercoledì 19 novembre 2008

Analisi e riflessioni sul delitto di Pogliano

I due articoli, dalla notizia non commentata dell'agenzia Ansa, all'articolo del Ilgiornale.it ,oltre a descrivere i fatti, il primo in forma sommaria, il secondo con più dettagli, lasciano quasi subito trasparire un sentimento di tragedia familiare maturata nelle solitudine di una donna distrutta dall'accudimento prolungato per la madre malata e successivamente anche del fratello.
Una donna schiacciata dal peso fisico, ma soprattutto psicologico di una responsabilità di cura che non avrebbe dovuto essere lasciato tutto sulle sue spalle.
E' vero è stato omicidio,ha soppresso sua madre, ma dietro questo gesto quanta disperazione, quanto abbandono, solitudine.
I servizi sociali erano a conoscenza della situazione, a rischio esplosione?
I vicini conoscevano il dramma che si stava consumando?
Domande alle quali non ho attualmente risposte da dare perchè non ho queste informazioni.
Posso soltanto immaginare lo strazio di questa figlia, che in un estremo e terribile atto d'amore decide di portare alla morte tutta la sua famiglia, essendo ormai incapace di far fronte alle loro esigenze di cura. Ma la vita, lo spirito di soppravivenza è ancora forte, non ha il coraggio di portare a termine il suo folle piano, folle per le menti razionali, non così folle per un'anima dolente, disperata, consunta da tante amorevole cure fino all'esaurimento e alla resa.
Ancora una domanda, se ci fosse stato il concreto sostegno della rete di assistenza sociale, questo omicidio sarebbe avvenuto ugualmente?
A voi il commnento

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo nell'analisi degli articoli letti ,non giustifico l'omicidio ma posso comprendere in quale situazione la donna si trovava,e cosa l'ha spinta ad una conclusione cosi' tragica.