lunedì 3 novembre 2008

Procede l'iter processuale per Stasi: cosa significa?

La richiesta di rinvio a giudizio da parte della titolare dell'inchiesta Rosa Muscio rappresenta il proseguimento di un iter processuale che vede Alberto Stasi come unico indagato e, secondo l'accusa, presunto colpevole dell'omicidio di Chiara Poggi.
Alla chisura delle indagini preliminari dopo la consegna delle relazioni tecniche della Polizia Scientifica, dell'analisi e valutazione delle memorie difensive dei legali di Stasi, il giudice ha deciso che esistono gli elementi per rinviare a giudizio il fidanzato di Chiara, quindi le prove scientifiche e la ricostruzione della scena del crimine dal parte del Pm hanno convinto il giudice della fondatezza degli elementi di prova dell'accusa.
Chi si aspettava il colpo di scena per le controperizie presentate dalla difesa è rimasto deluso perchè ancora una volta la professionalità, il rigore metodologico nella raccolta, preservazione e catalogazione delle prove e la loro analisi da parte dei tecnici della Scientifica fanno la differenza in ambiti in cui non ci si può improvvisare periti.
Ora il dibattimento procederà approfondendo tutti gli atti inseriti nel fascicolo e l'avvio del contraddittorio in cui le parti si confronteranno per dimostare l'innocenza o la colpevolezza dell'indagato. Il giudizio e la sentenza di eventuale colpevolezza giugerà soltanto al termine del processo, azzardare ora un'ipotesi è soltanto lasciare spazio ad opinioni, non dimentichiamo che le sentenze si decidono nelle aule dei tribunali.
Possiamo discuterne, interrogarci, anche schierarci ma più per assecondare il nostro bisogno di comprensione di un evento così tragico ed un delitto così efferato che per emettere giudizi: solo chi conosce tutti gli atti, chi ha l'autorità, il ruolo istituzionale, il sapere della giurisprudenza ha competenza per emettere giudizio. Quando nei forum leggiamo commenti appassionati, schierati stiamo esercitando la nostra libertà d'opinione che la rete ci consente, ma stiamo attenti a considerarli per quello che sono: pura espressione di libertà e democrazia, strumenti per confrontare il nostro personale convincimento con quello degli altri e per questo sempre fonte di arricchimento e di nuovo sapere.

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