sabato 8 novembre 2008

Altre fonti sulla la notizia del legale di Stasi/3

Articolo di Laura Guasco
Il legale: Chiara sapeva. I Poggi: calunnie

MILANO (8 novembre) - Per l’accusa è il movente dell’omicidio, secondo la difesa si tratta invece di materiale di cui la fidanzata era perfettamente al corrente.

«Chiara era a conoscenza dei files che Alberto aveva nel suo computer», afferma Angelo Giarda. Il difensore di Stasi, che il 24 febbraio sarà di fronte al gup di Vigevano con l’accusa di omicidio, sostiene che dietro quelle foto e i video a contenuto pedopornografico scovati dagli investigatori nel pc del ragazzo non c’è alcun segreto inconfessabile. E dunque nessuna traumatica scoperta da parte di Chiara, che per il pm Rosa Muscio avrebbe scatenato la furia omicida di Alberto.

La verità, sostiene Giarda, è semmai un’altra. Chiara sapeva, aveva anche visto quelle immagini ma non vi aveva dato particolare importanza. Non aveva trovato nulla di così sconvolgente da rimettere in discussione il suo rapporto con Alberto. «Da alcune testimonianze che poi riprenderemo analiticamente - ha detto il professor Giarda durante una trasmissione su Telelombardia - Chiara era consapevole dell’esistenza di questi prodotti, chiamiamoli pornografici, e non credo che questo fosse un problema». Ieri però il legale ha corretto la rotta, precisando di aver sostenuto che «Chiara sapeva delle foto osé nel computer del suo fidanzato», ma non che fossero a carattere pedopornografico.

Giovedì sera Giuseppe e Rita Poggi erano davanti alla tv nel salotto della loro villetta di Garlasco, a seguire il programma ”Iceberg Lombardia”. Prima sbigottiti, poi furibondi. Dal 13 agosto 2007, giorno della morte di Chiara, è la prima volta che reagiscono con durezza. Tanto che preannunciano una possibile denuncia per calunnia nei confronti dell’avvocato Giarda. «Sono allibita, amareggiata - sbotta al telefono Rita Preda - Mia figlia era una brava ragazza, pulita e questo mi pare sia stato dimostrato. E quel signore non deve permettersi di diffamare una giovane morta in modo così tragico».

La mamma di Chiara non nasconde il suo sconforto e la sua delusione per le parole dell’avvocato Giarda. «Da una persona del suo livello non me lo sarei mai aspettata - afferma - Dichiarazioni di quel tipo rappresentano un’offesa per una ragazza morta. Sono solo contenta che dagli atti sia emerso quello che noi abbiamo sempre saputo, vale a dire che Chiara non aveva scheletri nell’armadio. Sul suo conto non è emerso nulla che non sapessimo già».

Il legale della famiglia Poggi, Gianluigi Tizzoni, ha già chiesto copia della registrazione e assumerà tutte le iniziative necessarie «per tutelare l’onorabilità di Chiara Poggi». Facendo tra l’altro notare che, parlando della presenza dei files incriminati nel pc di Stasi, l’avvocato Giarda «ne ammette l’esistenza».

Nessun commento: