giovedì 6 novembre 2008

La semilibertà per Pietro Maso:alcune riflessioni

Quante e quali reazioni avete provato leggendo l'articolo?

Proviamo ad analizzarle almeno in linea teorica.
La ricostruzione della storia del duplice omicidio vi avrà riportato alla memoria non tanto le informazioni,che si perdono se non sono considerate rilevanti, quanto le emozioni che vi aveva suscitato allora, e sulla corrente di emozione riaffiorano alcuni particolari che vi avevano colpito e lasciato traccia nel vostro ricordo.
Sul'onda di tali emozioni forse avete provato un senso di disagio perchè un assassino usciva dal carcere senza aver scontato interamente la sua pena, senza aver pagato il giusto per il suo misfatto, anzi viene premiato per la sua condotta esemplare e rimesso in libertà, anche se limitata alle ore del giorno e reinserito nella vita delle persone oneste...
Forse avete provato sorpresa, il ricordo era lontano e sbiadito, e se durante questi anni di detenzione il ragazzo diventato adulto abbia realizzato l'enormità del suo crimine, abbia iniziato un percorso di recupero che potrebbe riabilitarlo e restituirlo alla società civile, perchè considerare questo provvedimento una sconfitta?
Le posizioni possono essere tante, contrapposte, inconciliabili, oppure per gradi raffrontabili, ma quello che risalta e che diventa un presupposto teorico forte è che ognuno di noi, di fronte ad una notizia che va ad innescare emozioni e ricordi che investono temi importanti come l'omicidio dei genitori da parte di un figlio (che non presentava disturbi mentali, ma sembrava il classico bravo ragazzo),ebbene ognuno di noi reagisce secondo il proprio personale sistemi di valori, che fungono da filtro per interpretare la realtà che ci circonda, per dare una rappresentazione pensabile secondo i criteri che ognuno di noi si è costruito nel corso della personale formazione per diventare adulti.
In questo modo, la notizia, considerata stimolo, attiva il nostro sistema di valutazione della realtà, la nostra capacità di comprendere ed elaborare un'informazione fino ad integrarla nel nostro personale patrimonio di conoscenza. Per questo motivo le opinioni sono diverse, perchè ognuno di noi co-costruisce l'informazione, che non potrà essere statica, immutabile, ma plastica e modificabile durante l'interazione del lettore con l'ambiente (nel senso di altre persone, conosciute o meno).
Anche per questo la pretesa di verità assoluta su un certo evento criminale resta soltanto preupposto teorico, poichè non si tratta di un evento fisico riproducibile in laboratorio e misurabile, ma di un fatto storico, nel senso che è avvenuto nel passato, è irripetibile e può essere conosciuto soltanto attraverso le ricostruzioni dell'evento sulla base delle testimonianze e delle prove scientifiche, per giungere il più vicino possibile alla conoscenza del reale svolgimento dei fatti.
Consideriamo la verità come una tensione verso la conoscenza del fenomeno così come esso è sapendo in partenza che può essere soltanto relativa ed imperfetta perche concepita da esseri umani, imperfetti.

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