sabato 8 novembre 2008

Fin dove si spingeranno i legali di Stasi?

Un'analisi degli articoli presentati riporta subito in primo piano quella che appare essere l'intenzione comunicativa dei legali di Stasi: pur di scagionare il loro assistito non esitano a gettare ombre sulla moralità e rispettabilità di Chiara Poggi.
Per una ragazza perbene assassinata è un'ulteriore offesa.

La notizia solleva una domanda di carattere più generale:
"Esiste ancora una parvenza di etica nel comportamento di alcuni difensori, o, a qualunque prezzo, bisogna cercare di far assolvere anche un assassino oltre ragionevole dubbio, piuttosto che cercare una pena giusta ?"

Le vittime hanno diritto alla giustizia, ad un processo giusto che individui i colpevoli e li assicuri al rigore delle giuste sentenze.
I familiari delle vittime hanno il diritto di preservare la memoria dei loro congiunti uccisi da attacchi infamanti, perchè la persona in oggetto non può più difendersi.
I cittadini hanno il diritto di vedere i colpevoli, accertati come tali attraverso un giusto processo, scontare la loro pena con certezza.
Anche da situazioni come questa si misura la percezione di insicurezza dei cittadini:
"Chi si può permettere per difensori "principi del foro" sconterà mai la pena stabilita, ammesso che sia condannato?"
A voi un commento su questo caso

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