sabato 14 febbraio 2009

Roma, quindicenne violentata da due stranieri

Il giorno di san Valentino si dovrebbe festeggiare l'amore fra due persone che si sono liberamente scelte, invece anche oggi la cronaca ci restituisce la crudezza della realtà di ogni giorno, intriso di violenza contro le donne, come si trattasse di fatti non più degni di interesse.
Accade allora che possano essere perpetrati crimini sessuali fra l'indifferenza generale, come se salvare una donna da una violenza non rientrasse fra i concetti di solidarietà per il proprio simile, come se l'altruismo fosse una parola sconosciuta ai più, come se il Male avesse raggiunto il suo culmine quasi incontrastato se non da eroi ammaccati e fuori dal tempo.
Gli uomini, quelli veri, che rinnegano la violenza e sanno conquistare con l'intelligenza, la sensibilità, il fascino, la tenerezza, oggi si riprendano lo status infangato dai loro simili attraverso prodezze criminali, riscattino il genere maschile con comportamenti di vera umanità.

Da Ilmessaggero.it del 14.02.2009 sezione cronaca Roma

Roma, 15enne stuprata alla Caffarella
Malmenato e derubato il fidanzatino



ROMA (14 febbraio) - Un ragazzo e una ragazza 15enni sono stati aggrediti vicino al parco della Caffarella. La ragazza è stata violentata. La coppia è stata anche derubata di denaro e telefoni cellulari.

I due quindicenni hanno raccontato di essere stati aggrediti da due uomini durante una passeggiata. Secondo i ragazzi si trattava di stranieri, di carnagione scura, probabilmente dell'Est. Dopo aver preso a schiaffi e spinto a terra il ragazzo, i due hanno immobilizzato e violentato la ragazza, fuggendo dopo averli derubati. I ragazzi hanno chiesto aiuto al titolare di un bar vicino, in via Amedeo Crivellucci, che ha chiamato la polizia. Immediati i soccorsi degli agenti e del 118, che hanno portato i due quindicenni al San Giovanni.

Dall’agenzia Ansa.it del14.02.2009 ore
VIOLENZA SESSUALE: FIDANZATINI AGGREDITI A ROMA,ABUSI SU LEI
ROMA- Una coppia di ragazzi, lei 14 anni e lui 16 anni, sono stati aggrediti nel tardo pomeriggio da due persone, probabilmente dell'Est europeo. Sulla ragazza sono stati compiuti abusi da almeno uno dei due uomini che hanno trascinato la coppia nel parco della Caffarella sulla via Appia.

I due ragazzi, a quanto si è appreso, stavano passeggiando in via Latina, una strada residenziale nel quartiere Appio, quando sono stati avvicinati da due uomini, che secondo la prima testimonianza della coppia avevano un forte accento dell'est Europa. I due hanno trascinato la coppia nel vicino parco e lì hanno picchiato il ragazzo di 16 anni e abusato della ragazza di 14. Poi hanno portato via i loro cellulari. I due ragazzi ancora sconvolti e sotto choc, poco dopo, hanno chiesto aiuto entrando in un bar della zona in via Amedeo Crivellucci..

Bologna, violenza su una quindicenne, arrestato tunisino

Da Ilmessaggero.it del 14.02.2009

Bologna, quindicenne trascinata
tra i cespugli e stuprata
: arrestato tunisino
Il testimone: ho cercato di fermare alcuni passanti, ma sono rimasti tutti indifferenti. Lo stupratore era stato arrestato 2 volte

ROMA (14 febbraio) - L'ha presa a pugni e schiaffi dopo averla immobilizzata per trascinarla tra i cespugli e l'ha violentata. Una ragazza italiana di quindici anni è stata violentata ieri sera, poco dopo le 22, alla periferia di Bologna da un tunisino, che è stato poi arrestato dalla polizia. La ragazzina stava aspettando alcuni amici per strada, quando l'uomo si è avvicinato e dopo averla aggredita l'ha trascinata tra alcuni cespugli poco lontano dove è avvenuta la violenza.

Le urla terrorizzate della ragazza, che abita nel condominio di fronte al luogo della violenza, hanno richiamato l'attenzione di una persona che era in macchina vicino al luogo dell'aggressione. Quando la polizia è arrivata l'aggressione era in corso. L'uomo è scappato ma, rincorso a piedi e in macchina dagli agenti, è stato bloccato in una strada vicina e ha cercato di reagire violentemente.

Trentatre anni, clandestino, l'aggressore, Jamel Moamid, tunisino, in Italia da aprile, era già stato arrestato due volte: il 28 luglio per violazione dell'articolo 14 della legge sull'immigrazione e il 7 agosto per spaccio di eroina commesso nella stessa zona periferica dove è avvenuto lo stupro. L'uomo era poi stato rilasciato dal carcere di Lanciano (Chieti) il 15 gennaio scorso per revoca della custodia cautelare. Portato in questura, l'uomo avrebbe cercato di ferirsi ma ha rifiutato le cure mediche. Durante l'interrogatorio, non ha dato alcuna spiegazione della violenza. Dovrà rispondere di violenza sessuale, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per i calci e pugni contro i poliziotti. Come ha riferito il pm Francesco Caleca, titolare dell'inchiesta, gli è stata contestata l'aggravante di clandestinità.

La ragazza è stata medicata anche al volto, dove ha riportato un trauma con infrazione delle ossa nasali per una prognosi di otto giorni. Ha detto di non aver mai visto prima lo stupratore. Ieri notte è stata visitata dai medici del pronto soccorso ginecologico dell'ospedale Maggiore. Nella struttura, creata ad hoc nel 2008 per aiutare le vittime di stupri, è scattato il protocollo previsto in questi casi, che offre il supporto medico-psicologico e legale.

Il racconto del testimone. Ha visto i calci, le botte e poi lo stupro. Solo dopo si è reso conto che quella ragazzina la conosceva bene: è un'amica di suo figlio, oltre che vicina di casa. Ma quando si è avvicinato con la macchina e ha chiesto aiuto, nessuno si è fermato, nè un passante a piedi nè qualche automobilista di passaggio. È il racconto all'Ansa del testimone dello stupro. Verso le 22 l'uomo - che ha chiesto di rimanere anonimo e che abita nella palazzina di fronte a quella della famiglia della vittima - era uscito di casa dopo una discussione con la moglie. «Ho deciso di fare un giro per sbollire il nervosismo - racconta - Ero in macchina quando ho visto, nel parco di fronte, un uomo che trascinava una donna, la prendeva a calci e pugni fino a farla cadere e poi si è abbassato i pantaloni. Allora ho avviato la macchina, ho fatto inversione di marcia e mi sono avvicinato. Nel frattempo ho chiamato il 113».

«I passanti? Tutti indifferenti» Lo stupro è avvenuto tra i cespugli di una zona semibuia di un parco che si trova davanti a una polisportiva, spesso luogo di ritrovo dei ragazzi del quartiere. In quel momento non c'erano altre persone nel parco che costeggia una strada abbastanza trafficata e separata solo dal marciapiede e da una recinzione. «Per fortuna una volante della polizia, che cercava un'auto rubata, era nelle vicinanze ed è arrivata in pochi minuti». Nonostante la presenza dell'uomo, lo straniero (di corporatura abbastanza robusta) non ha interrotto lo stupro se non alla vista dei poliziotti. Nel frattempo il testimone (che ha difficoltà a muoversi per un problema al ginocchio) ha cercato di fermare qualche passante ma inutilmente: «Incredibile il fatto che di fronte a un'aggressione a una donna, indipendentemente da chi sia, prevalga l'indifferenza. Questa è la cosa che mi ha colpito di più».

Bologna, stupra quindicenne, tunisino arrestato in flagranza

Dal Corrieredellasera.it del 14.02.2009
L'UOMO ERA GIÀ STATO ARRESTATO DUE VOLTE E POI RILASCIATO PER DECORRENZA DEI TERMINI
Bologna, stupra quindicenne in un parco: tunisino arrestato in flagrante da agenti
Scarcerato il 15 gennaio. Un passante ha chiamato la polizia: «Ho chiesto aiuto, ma nessuno si è fermato»

BOLOGNA - È stato arrestato in flagrante il tunisino di 32 anni che venerdì sera ha violentato una quindicenne in un parco nella periferia di Bologna. L'uomo ha avvicinato la ragazza, che stava aspettando degli amici in strada, l'ha afferrata colpendola con schiaffi al volto e, dopo averla trascinata nei giardini, l'ha stuprata. Un passante ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati il tunisino aveva già consumato un primo rapporto sessuale. L'uomo ha tentato la fuga seminudo, quindi è stato fermato e arrestato. Ha detto di chiamarsi Moamib Jamel, era già stato arrestato due volte in Italia, l'ultima per spaccio di eroina, ed era anche stato colpito da un ordine di espulsione. Era stato scarcerato il 15 gennaio per decorrenza dei termini.
TESTIMONE CONOSCE LA VITTIMA - Il testimone che ha permesso l'arresto del tunisino ha raccontato di aver visto l'uomo picchiare e poi stuprare la ragazza. Solo dopo si è reso conto che conosceva bene la vittima: è un'amica di suo figlio, oltre che vicina di casa. Ma quando si è avvicinato con la macchina e ha chiesto aiuto, nessun passante né automobilista si è fermato. Intorno alle 22 l'uomo, che abita nella palazzina di fronte a quella della famiglia della vittima, era uscito di casa dopo una discussione con la moglie. «Ho deciso di fare un giro per sbollire il nervosismo - racconta -. Ero in macchina quando ho visto, nel parco di fronte, un uomo che trascinava una donna, la prendeva a calci e pugni fino a farla cadere e poi si è abbassato i pantaloni. Allora ho avviato la macchina, ho fatto inversione di marcia e mi sono avvicinato. Nel frattempo ho chiamato il 113. Più tardi il fratello della ragazza mi ha detto che era uscita di casa per incontrare gli amici».
INDIFFERENZA DEI PASSANTI - In quel momento non c'erano altre persone nel parco che costeggia una strada abbastanza trafficata e separata solo dal marciapiede e da una recinzione. «Per fortuna una volante della polizia, che cercava un'auto rubata, era nelle vicinanze ed è arrivata in pochi minuti» ha detto il testimone. Nonostante la sua presenza, lo straniero non ha interrotto lo stupro se non alla vista dei poliziotti. Nel frattempo il testimone, che ha difficoltà a muoversi per un problema al ginocchio, ha cercato di fermare qualche passante ma inutilmente: «Incredibile il fatto che di fronte a un'aggressione a una donna, indipendentemente da chi sia, prevalga l'indifferenza. Questa è la cosa che mi ha colpito di più».

14 febbraio 2009

Violenza sulle donne: quotidiana e fra l'indifferenza generale

Dall’agenzia Adnkronos del 14.02.2009 ore 21.20


Il magrebino ha aggredito la giovane spingendola a forza dietro i cespugli
Bologna, minore stuprata tra l'indifferenza dei passanti. A Roma fidanzatini aggrediti, lei violentata


Il violentatore è un tunisino di 33 anni, scarcerato a gennaio per revoca della custodia cautelare. Un testimone ha chiesto aiuto ma nessuno si è fermato. Nella capitale due minorenni malmenati e rapinati nel parco della Caffarella. Lei, 14 anni, ha subito violenza sessuale
ultimo aggiornamento: 14 febbraio, ore 21:20
Bologna, 14 feb. (Adnkronos) - Picchiata e violentata mentre aspettava gli amici sotto casa. E' successo verso le 22 di ieri in zona San Vitale, alla periferia di Bologna. La vittima è una studentessa italiana 15enne. Mentre aspettava gli amici in strada è stata avvicinata da un tunisino clandestino di 33 anni, già noto alle forze dell'ordine, che l'ha malmenata con schiaffi e pugni e l'ha trascinata in mezzo alle erbacce dove l'ha violentata. Lei ha urlato, ha chiesto aiuto e ha tentato di liberarsi. Un residente della zona, un 44enne, ha sentito le urla della 15enne e ha chiamato il 113.

Poco dopo una volante ha bloccato il bruto mentre tentava di allontanarsi mezzo nudo a piedi. Il magrebino, fotosegnalato come Jamel Moamid, ha pure opposto resistenza e in questura si è procurato lesioni rifiutando poi le cure del 118. Dagli accertamenti della polizia è emerso che l'uomo è giunto in Italia nell'aprile del 2008, è stato arrestato per l'articolo 14 e nell'agosto dell'anno scorso era finito in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti. Era stato però scarcerato dal carcere di Lanciano il 15 gennaio scorso per revoca della custodia cautelare, dopo un ricorso al Riesame (e non per decorrenza dei termini, come era stato detto in un primo momento). Ora è nuovamente in carcere a disposizione del pm Francesco Caleca, che gli ha contestato la violenza sessuale e la resistenza a pubblico ufficiale.

Oggi il questore Luigi Merolla ha voluto incontrare personalmente gli agenti che hanno arrestato il tunisino e ha telefonato all'unico testimone che è intervenuto e che ha chiamato il 113. A tutti ha voluto manifestare la propria gratitudine per il lavoro svolto e per la preziosa collaborazione fornita. Il testimone è un vicino di casa della giovane violentata, poi costretta a ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale Maggiore e giudicata guaribile in otto giorni.

L'uomo era in auto vicino al parco quando ha visto il magrebino che aggrediva la giovane e la spingeva a forza dietro dei cespugli nei pressi della recinzione del parco in quel momento deserto. Ha urlato, ha invitato lo sconosciuto a lasciare la vittima ma lui ha fatto finta di nulla.

In quel momento è passato un uomo a piedi, gli ha chiesto di aiutarlo perchè stavano violentando una ragazza ma questi gli avrebbe detto che non erano affari suoi e si sarebbe allontanato. Così come si sono allontanate due auto in transito senza prestare soccorso. Poi ha telefonato alla polizia che è giunta in pochi minuti bloccando il bruto.