martedì 17 novembre 2009

Garofano e l'invidia sociale per gli eroi

Oggi sul Corrieredellasera.it Marco Imarisio scrive un acuto articolo sullo sport tutto italiano di infangare con soddifazione gli eroi che si distinguono per azioni coraggiose, per risultati eccelenti che non sono limitati alla sfera personale, ma divengono utili, positive per la collettività. I bersagli possono essere Vip, sportivi, ma anche servitori dello Stato come nel caso del Capitano Ultimo e di Garofano accomunati nell'articolo da uno strano destino.


Dalla lettura contenente la citazione di De Rita "Siamo vittime del contagio revisionista" prende spunto la considerazione che, dai fatti analizzati, si evince la potenza dell'invidia sociale, motore di movimenti d'opinione negativi atti a distruggere, infangare chi ha osato emergere dalla massa, dall'anonimato per il bene del proprio Paese, per il coraggio e la professionalità con cui ha svolto il proprio incarico, quasi fosse un attacco al qualunquismo, all'inettitudine, alla pigrizia intellettuale, all'acquiescenza pronta a divenire furore appena cambia il verso del vento, appena l'eroe si trova in difficoltà e ritorna vulnerabile, umano e piccolo come è nella condizione del popolo degli indifferenti.
Il peso dei meriti e degli eventuali errori è diseguale, per una regola di sopravvivenza siamo portati a ricordare meglio gli eventi negativi onde proteggerci dagli effetti pericolosi, ma qui non è in gioco la sopravvivenza della persona, o forse sì, la sopravvivenza dell'Ego degli inetti, degli ignavi, di chi gode delle disgrazie altrui, punito per aver osato dimostrare il valore, la grandezza d'animo, pronto al sacrificio per un ideale, per una fedeltà ai principi apparentemente smarriti e messi in risalto dall'opera di questi eroi moderni, non esenti da difetti eppure umani e nello stesso tempo Grandi.
Se criminalizziamo gli eroi postivi uccidiamo la nostra speranza di cambiamento, di rinascita tanto necessaria quanto difficile e accettiamo supinamente i soprusi degli arrogati e potenti perchè tanto capitano agli altri, mica a noi, che conduciamo la nostra vita grigia di sogni sbiaditi e dissolti nell'inazione per non essere attaccati, per vivere tranquilli.
Gli uomini coraggiosi come Capitano Ultimo e Garofano sono l'ossigeno delle coscienze civili, testimoni di aderenza a principi morali dei quali, sì, dovremmo essere positivamente invidiosi.

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