lunedì 26 gennaio 2009

Cogne bis: ancora riflettori su Annamaria Franzoni

Dall'agenzia Ansa.it del 26.01.2009 ore 15.34

COGNE: PROCURA, FRANZONI A GIUDIZIO
Accusa, tento' di inquinare prove durante sopralluogo villetta
(ANSA) - TORINO, 26 GEN - Anna Maria Franzoni a giudizio per calunnia. E' quanto chiede la Procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta Cogne-bis. L'accusa si riferisce ad un presunto tentativo di inquinare la scena del delitto durante un sopralluogo del 2004 nella villetta di Cogne. Oltre che per la Franzoni, la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio, per frode processuale, di Eric Durst, il consulente svizzero che, secondo l'accusa, ha messo una falsa impronta nella casa di Cogne.

Da la Repubblica .it

La donna, che sta scontando 16 anni per l'omicidio del figlio
dovrà ora fronteggiare l'accusa di aver cercato di creare false prove
"Franzoni a giudizio per calunnia"
La richiesta della Procura di Torino
Archiviazione per Taormina. Chiesto il processo anche per il perito
che lasciò un'impronta nel garage cercando di costruire false prove

Articolo di MEO PONTE

TORINO - Anna Maria Franzoni a giudizio per calunnia. E' quanto chiede la Procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta Cogne-bis per un presunto tentativo di inquinare la scena del delitto durante un sopralluogo del 2004 nella villetta di Cogne.

Oltre che per la Franzoni, la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio, per frode processuale, di Eric Durst, il consulente svizzero che, secondo l'accusa, ha messo una falsa impronta nella casa di Cogne.

Chiesta invece l'archiviazione di tutti gli altri nove indagati, tra cui l'avvocato Carlo Taormina.
"Pur essendoci degli elementi indiziari a carico degli imputati - ha spiegato il pm Marcello Maddalena in una conferenza stampa - gli elementi raccolti sono contraddittori e, a giudizio della procura, non consentono di sostenere l'accusa in dibattimento. In ogni caso se l'ordinamento prevedesse la calunnia colposa non avremmo avuto nessun dubbio nel chiedere il rinvio a giudizio".

Nella richiesta di archiviazione, che è composta da 81 pagine, si sottolinea però che "sussistono margini di rilevanza sotto il profilo civile per una eventuale valutazione di responsabilità ".

Il fascicolo della Procura di Torino si riferisce a un presunto tentativo di inquinare la scena del delitto: il 28 luglio 2004 un gruppo di consulenti di Taormina (italiani e svizzeri) fecero un sopralluogo nella villetta di Cogne in cui due anni prima venne ucciso il bambino, e trovarono tracce che, qualche giorno dopo, portarono a una denuncia che adombrava il coinvolgimento di un guardaparco valdostano, Ulisse Guichardaz.

Una denuncia-boomerang, quella firmata da Anna Maria Franzoni che per il delitto del figlio Samuele ha avuto la condanna confermata in Cassazione a 16 anni di carcere, perchè le indagini portarono gli inquirenti a sospettare una manipolazione delle prove: da qui l'apertura di un procedimento per calunnia e frode processuale.

I periti del gip Pier Giorgio Gosso (compresi degli esperti dell'Fbi) dissero che in alcune delle trentacinque macchie rilevate dalla squadra di Taormina c'era dell'idrossiapatite, sostanza difficilissima da reperire in natura: questo portava a pensare che qualcuno avesse seminato delle macchie per simulare la fuga dell'assassino. Ma questa versione è stata smontata dal medico legale Carlo Torre: è stato lui a dimostrare che, quasi certamente, si trattava di

semplici escrementi di cane.

Tra gli indagati di cui è stata chiesta l'archiviazione ci sono, tra gli altri, il marito della Franzoni, Stefano Lorenzi, e i consulenti di parte Claudia Sferra ed Enrico Manfredi.


Da IlMessaggero.it del 26.01.2009

Cogne, nuovi guai per la Franzoni:
chiesto il processo per calunnia
La procura di Torino: tentò di inquinare la scena del delitto
Chiesta l'archiviazione per l'avvocato Carlo Taormina

TORINO (26 gennaio) - Anna Maria Franzoni a giudizio per calunnia. È quanto chiede la Procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta Cogne-bis per un presunto tentativo di inquinare la scena del delitto durante un sopralluogo del 2004 nella villetta di Cogne. La donna, che sconta 16 anni per l'omicidio del piccolo Samuele, avrebbe inquinato alcune prove, insieme al suo consulente svizzero, Eric Durst, rinviato anche lui a giudizio per frode processuale. Lo scopo: depistare le indagini e coinvolgere nell'inchiesta una terza persona.

Chiesta archiviazione per Taormina. Chiesta invece l'archiviazione di tutti gli altri nove indagati, tra cui l'avvocato Carlo Taormina. «Pur essendoci degli elementi indiziari a carico degli imputati - ha spiegato il pm Marcello Maddalena - gli elementi raccolti sono contraddittori e, a giudizio della procura, non consentono di sostenere l'accusa in dibattimento. In ogni caso - ha precisato il magistrato - se l'ordinamento prevedesse la calunnia colposa non avremmo avuto nessun dubbio nel chiedere il rinvio a giudizio». Del resto, nelle 81 pagine della richiesta, si sottolinea come «sussistono margini di rilevanza sotto il profilo civile per una eventuale valutazione di responsabilità».

Da IlGiorno.it del 26.01.2009

INCHIESTA 'COGNE BIS'
Chiesto il rinvio a giudizio per la Franzoni
La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di calunnia ai danni di Ulisse Guichardaz nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta ‘Cogne bis’


Torino, 26 gennaio 2009 - La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di Annamaria Franzoni per il reato di calunnia ai danni di Ulisse Guichardaz nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta ‘Cogne bis’. Nello stesso procedimento è stato chiesto il rinvio a giudizio per frode processuale nei confronti di uno dei tecnici della difesa di Annamaria Franzoni, Eric Durst. I magistrati torinesi hanno invece chiesto l’archiviazione per tutti gli altri indagati, tra i quali ci sono anche il marito della Franzoni, Stefano Lorenzi, e l’ex avvocato della donna, Carlo Taormina.

L’inchiesta era stata avviata nel novembre del 2004 a seguito della denuncia nei confronti di Guichardaz da parte della Franzoni, poco dopo la condanna in primo grado emessa a carico della mamma del piccolo Samuele Lorenzi, ucciso a Cogne il 30 gennaio del 2002. La Procura di Torino ipotizzava una presunta falsificazione delle prove nell’ambito delle indagini difensive condotte dai legali della Franzoni e dai loro consulenti.

"Pur essendoci elementi indizianti, abbiamo ritenuto che il quadro fosse contraddittorio e non consentisse di sostenere l’accusa a dibattimento". È quanto ha dichiarato il procuratore Marcello Maddalena a proposito delle nove richieste di archiviazione nell’ambito del procedimento "Cogne bis". Maddalena, che ha condotto le indagini con i magistrati Anna Maria Loreto e Giuseppe Ferrando, ha parlato di "oggettiva incertezza" aggiungendo che "se ci fosse ancora la formula dell’insufficienza di prove sarebbe stato questo il caso in cui utilizzarlo" e che "se l’ordinamento precedesse la calunnia colposa non avremmo avuto dubbi sul rinvio a giudizio anche di altri indagati".

Sulla richiesta di rinvio a giudizio di Anna Maria Franzoni ha pesato la condanna per omicidio confermata in appello e anche in Cassazione emessa nei confronti della mamma di Samuele Lorenzi, e, dunque, la consapevolezza che la donna, in quanto colpevole, avrebbe avuto nel momento in cui sporgeva denuncia per omicidio nei confronti di Guichardaz.

"Esistono sicuramente margini di possibile rilevanza sotto il profilo della responsabilità civile - ha detto Maddalena citando la conclusione dell’ordinanza con la quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio - verso chi ha oggettivamente calunniato il povero Guichardaz".
fonte agi

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