sabato 14 febbraio 2009

Bologna, violenza su una quindicenne, arrestato tunisino

Da Ilmessaggero.it del 14.02.2009

Bologna, quindicenne trascinata
tra i cespugli e stuprata
: arrestato tunisino
Il testimone: ho cercato di fermare alcuni passanti, ma sono rimasti tutti indifferenti. Lo stupratore era stato arrestato 2 volte

ROMA (14 febbraio) - L'ha presa a pugni e schiaffi dopo averla immobilizzata per trascinarla tra i cespugli e l'ha violentata. Una ragazza italiana di quindici anni è stata violentata ieri sera, poco dopo le 22, alla periferia di Bologna da un tunisino, che è stato poi arrestato dalla polizia. La ragazzina stava aspettando alcuni amici per strada, quando l'uomo si è avvicinato e dopo averla aggredita l'ha trascinata tra alcuni cespugli poco lontano dove è avvenuta la violenza.

Le urla terrorizzate della ragazza, che abita nel condominio di fronte al luogo della violenza, hanno richiamato l'attenzione di una persona che era in macchina vicino al luogo dell'aggressione. Quando la polizia è arrivata l'aggressione era in corso. L'uomo è scappato ma, rincorso a piedi e in macchina dagli agenti, è stato bloccato in una strada vicina e ha cercato di reagire violentemente.

Trentatre anni, clandestino, l'aggressore, Jamel Moamid, tunisino, in Italia da aprile, era già stato arrestato due volte: il 28 luglio per violazione dell'articolo 14 della legge sull'immigrazione e il 7 agosto per spaccio di eroina commesso nella stessa zona periferica dove è avvenuto lo stupro. L'uomo era poi stato rilasciato dal carcere di Lanciano (Chieti) il 15 gennaio scorso per revoca della custodia cautelare. Portato in questura, l'uomo avrebbe cercato di ferirsi ma ha rifiutato le cure mediche. Durante l'interrogatorio, non ha dato alcuna spiegazione della violenza. Dovrà rispondere di violenza sessuale, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per i calci e pugni contro i poliziotti. Come ha riferito il pm Francesco Caleca, titolare dell'inchiesta, gli è stata contestata l'aggravante di clandestinità.

La ragazza è stata medicata anche al volto, dove ha riportato un trauma con infrazione delle ossa nasali per una prognosi di otto giorni. Ha detto di non aver mai visto prima lo stupratore. Ieri notte è stata visitata dai medici del pronto soccorso ginecologico dell'ospedale Maggiore. Nella struttura, creata ad hoc nel 2008 per aiutare le vittime di stupri, è scattato il protocollo previsto in questi casi, che offre il supporto medico-psicologico e legale.

Il racconto del testimone. Ha visto i calci, le botte e poi lo stupro. Solo dopo si è reso conto che quella ragazzina la conosceva bene: è un'amica di suo figlio, oltre che vicina di casa. Ma quando si è avvicinato con la macchina e ha chiesto aiuto, nessuno si è fermato, nè un passante a piedi nè qualche automobilista di passaggio. È il racconto all'Ansa del testimone dello stupro. Verso le 22 l'uomo - che ha chiesto di rimanere anonimo e che abita nella palazzina di fronte a quella della famiglia della vittima - era uscito di casa dopo una discussione con la moglie. «Ho deciso di fare un giro per sbollire il nervosismo - racconta - Ero in macchina quando ho visto, nel parco di fronte, un uomo che trascinava una donna, la prendeva a calci e pugni fino a farla cadere e poi si è abbassato i pantaloni. Allora ho avviato la macchina, ho fatto inversione di marcia e mi sono avvicinato. Nel frattempo ho chiamato il 113».

«I passanti? Tutti indifferenti» Lo stupro è avvenuto tra i cespugli di una zona semibuia di un parco che si trova davanti a una polisportiva, spesso luogo di ritrovo dei ragazzi del quartiere. In quel momento non c'erano altre persone nel parco che costeggia una strada abbastanza trafficata e separata solo dal marciapiede e da una recinzione. «Per fortuna una volante della polizia, che cercava un'auto rubata, era nelle vicinanze ed è arrivata in pochi minuti». Nonostante la presenza dell'uomo, lo straniero (di corporatura abbastanza robusta) non ha interrotto lo stupro se non alla vista dei poliziotti. Nel frattempo il testimone (che ha difficoltà a muoversi per un problema al ginocchio) ha cercato di fermare qualche passante ma inutilmente: «Incredibile il fatto che di fronte a un'aggressione a una donna, indipendentemente da chi sia, prevalga l'indifferenza. Questa è la cosa che mi ha colpito di più».

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