sabato 16 ottobre 2010

Omicidio di Sara: i volti della menzogna

L'atroce omicidio di Sara Scazzi, che ha monopolizzato l'interesse delle gente comune e alimentato dai media, soprattutto dalla televisione nelle sue innumerevole dirette, con interviste ai protagonisti e gli approfondimenti degli esperti, non sarà dimenticato.
Questo assassinio diventerà patrimonio di esperienza collettiva, andando a stimolare emozioni intense a livello individuale, ma così facilmente condivisibili con gli altri.
Se l'intensità emotiva rende indelebile il ricordo, fissandolo nella memoria a lungo termine, il bisogno di comprendere, di capire per esorcizzare la paura di un pericolo così vicino e insospettabile, all'interno della famiglia, fra gli affetti più cari, ebbene questo bisogno si può soddisfare almeno in parte analizzando i volti della menzogna dei due indagati allo stato attuale: il reo confesso Michele Misseri e l'indagata che nega tutto, Sabrina, la figlia e cugina della piccola Sara.
La televisione con le sue interviste ha fornito molto materiale di studio agli psicologi esperti nel linguaggio della menzogna. Da Ekman e Friesen i più conosciuti studiosi, autori di molti volumi, fra cui il famoso"I volti della menzogna", a Vrij, DePaulo, Rosenthal e Zuckerman, solo per citare i più noti, agli esperti italiani L.Anolli e R.Ciceri con lo studio della voce della menzogna, al mio lavoro di tesi di laurea 2005 " Indizi verbali di menzogne in contesti di psicologia investigativa", la menzogna è stata indagata a più livelli nei suoi aspetti verbali, ma ancora più approfonditamente nelle sue manifestazioni nella comunicazione non verbale, il linguaggio del corpo nella menzogna.
Nella mimica di Michele Misseri i segnali evidenti sono l'asimmetria dell'innalzamento degli angoli della bocca che dà origine ad una sorta di ghigno,(ricordate il ghigno di Alessi, l'omicida del piccolo Tommaso Onofri) l'asimmetria dell'innalzamento delle spalle"le spallucce", le mani sugli occhi a mascherare lacrime che non c'erano e l'evidente discrepanza fra la luce degli occhi, la parte alta del viso e fronte con la parte bassa, bocca e mento.
In Sabrina, più raffinata, si individuano ancora, l'asimmetria dell'innalzamento delle spalle, (solleva una sola spalla), sfugge il contatto oculare fissando dei punti lontani mentre racconta, in dichiarazioni cruciali come "Mio padre non ci ha mai toccate, mai, anche quando facevamo la doccia e andavano in accapattoio"...accompagna le parole a due gesti di toccamento dei capelli e della nuca, e cambia tono di voce nel rafforzativo, "MAI" per due volte di seguito,aggiungendo un particolare che sembra contraddire quello che ha appena affermato. Le lacrime abbondanti non devono trarre in inganno, sono uno strumento di autoconvincimento per rendere credibile la menzogna per primi a se stessi e per proporla agli interlocutori in quel contesto particolare (intervista tv od interrogatorio).
Spesso l'autore di un delitto dimostra un comportamento narcisistico, desidera che si parli delle sue gesta e quando non vede riconosciuta la sua importanza escogita azioni eclatanti, lascia messaggi, indizi perchè si parli lui. Il Misseri non riuscendo a far trovare il telefonino di Sara alla fine dichiara di averlo ritrovato egli stesso in circostanze goffamente poco credibili indirizzando finalmente su di lui il palcoscenico che fino a quel momento gli era stato rubato dalla figlia e dalla cognata Concetta, mamma di Sara. E' stato l'inizio dello svelamento della sua menzogna, la posa da divo sulla porta del garage, con un braccio sollevato ed appoggiato, il sorriso negli occhi..
In Sabrina vi è maggiore abilità, ma il nascondere il litigio la sera prima della scomparsa di Sara agli investigatori ha messo gli inquirenti sulle sue tracce, l'omissione di informazioni è un'indizio(verbale) di menzogna. Le incertezze sugli orari di telefonate e sms, le contraddizioni sulla discesa volontaria di Sara nel garage e la testimonianza dell'amica Mariangela che la contraddice, aumentano la sua ansia che riesce ancora a mascherare i tv ma non ad ingannare gli investigatori e gli psicologi esperti nel linguaggio della menzogna.
Quando le indagini sono ancora in corso è vietato esplicitamente rivelare a fonti esterne, giornalisti ecc, eventuali indizi di menzogna, ecco perchè solo ora è possibile discuterne.
In questo caso rimangono ancora alcuni punti oscuri, e le indagini sono ancora in corso, sarà fondamentale l'incidente probatorio del confronto delle dichiarazioni del padre e della figlia per cristallizzare le testimonianze e farle assurgere a prova in un procedimento giudiziario.
Un plauso agli investigatori e un augurio di piena giustizia per la piccola Sara, che ha stretto il cuore di tutti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto con molto interesse il vostro commento anche perchè è curiosamente identico al mio, peraltro fatto una settimana prima.
Giusto per completezza
Buon lavoro
http://psicologiatestimonianza.blogspot.com/2010/10/la-faccia-della-menzogna-scoprire-un.html

Unknown ha detto...

Sono onorata del suo interesse, non la conoscevo prima di aver letto il suo commento.L'approccio che utilizzo nel mio post � da psicologa della comunicazione che applica le sue competenze di comunicazione menzognera ad un caso noto a tutti, in cui molti esperti hanno espresso il loro parere. Il suo articolo, pi� completo, pi� complesso e articolato, ha un approccio criminologico, ha un target di pubblico pi� evoluto rispetto al mio blog, che ha un intento soltanto divulgativo. Se alcuni elementi di osservazione ed interpretazione le risultano "curiosamente identitici" deriva dal fatto che abbiamo utilizzato le stesse basi teoriche (Ekman, Mastronardi) giungendo alle stesse conclusioni osservando gli stessi elementi. Questo evento appare pi� una conferma della solidit� delle teorie che abbiamo applicato nella nostra analisi, una conferma di scientificit� del metodo che ripetuto da sperimentatori diversi nelle stesse condizioni ha permesso di replicare lo stesso risultato.
La ringrazio per il suo intervento e le auguro buon lavoro

Anonimo ha detto...

La ringrazio della sua cortesissima risposta. Condivido in pieno che la scienza porta inevitabilmente alle stesse conclusioni. Grazie ancora della sua eleganza e spero di non essere risultata sgradevole, purtroppo non tutti si sono formati con rigore e mi è capitato di trovare dei copia incolla davvero palesi.
Non credo sia questo il caso,
buon lavoro a lei
Simona